Ripascimento Pescara Sud: lavori sospesi fino a ottobre

Sospiro di sollievo per i balneatori sul tratto di spiaggia tra Pescara e Francavilla, interessato da lavori di ripascimento. A seguito dell’incontro di stamane con il sindaco Alessandrini, decisa la sospensione.

Un sopralluogo di prima mattina, intorno alle 7.30, per consentire al sindaco Alessandrini di partire subito dopo per Ancona per una riunione alla sede dell’Autorità Portuale. Presenti anche i rappresentanti dell’impresa che sta svolgendo i lavori, il dirigente comunale l’Ing. Rossi e l’assessore al Demanio Gianni Teodoro che ci illustra le conclusioni:

“E’ innanzitutto doveroso precisare – spiega Teodoro – che siamo arrivati a questo punto per cause indipendenti dalla nostra volontà. Le condizioni climatiche del mese di maggio e qualche fisiologico ritardo nella consegna delle analisi di Arta ed Asl sulla sabbia prelevata, ci hanno portati a questa situazione. Proprio per questo, in accordo con la Regione e con l’impresa, abbiamo deciso di sospendere i lavori  almeno fino ad ottobre. Già nei prossimi giorni, una volta pervenuti i risultati delle ultime analisi, l’impresa provvederà a rimuovere le recinzioni, tranne che per una piccola area di 4 metri per 4 dove ci sono ancora degli sversamenti.”

Esultano, ma con cautela, i balneatori, in attesa che le antiestetiche recinzioni arancioni vengano effettivamente rimosse:

“Ho ricevuto stamane di buon’ora la notizia – ci conferma Giuseppe Di Giacomo dello stabilimento “Coralba” – certamente siamo soddisfatti per questa decisione, anche se forse un pò tardiva. Siamo a metà giugno e noi balneatori di questa zona abbiamo già subito ingenti danni e non solo d’immagine e comunque speriamo che nel giro massimo di 48 ore venga smantellato questo benedetto cantiere.”

Gli fa eco l’assessore Teodoro, che ricorda di quanto siano comunque necessari questi lavori per i quali il Comune ha individuato un proprio capitolo di spese di almeno 95.000 euro:

“Non si é trattato di mancanza di buon senso – spiega ancora Teodoro – la nave dalla quale l’idrovora preleva la sabbia ha potuto agire in base a ferree disposizioni della capitaneria per ragioni di sicurezza, ovviamente, e di rispetto delle normative. Le condizioni del mare in questo anomalo mese di maggio non hanno favorito, certamente, la fluidità delle operazioni. C’é anche da dire che per eccesso di cautela i tecnici Arta ed Asl hanno giustamente ritenuto imprudente consentire, soprattutto ai bambini, di calpestare una sabbia che potrebbe presentare dei batteri, non particolarmente nocivi, ma che hanno bisogno di almeno tre giorni per scomparire.”