Rigopiano: udienza opposizioni ad archiviazione rinviata ad ottobre

E’ stata rinviata al prossimo 16 ottobre l’udienza, davanti al gip del tribunale di Pescara Nicola Colantonio, sull’opposizione presentata dalla Procura di Pescara per 22 indagati dell’inchiesta principale relativa alla tragedia dell’ hotel Rigopiano.

L’Hotel  travolto il 18 gennaio 2017 da una valanga che provoco’ 29 morti. In quell’occasione prenderanno la parola i difensori dei 22 indagati. Oggi invece hanno parlato i legali degli opponenti, alcune delle persone offese e il procuratore capo Massimiliano Serpi. Tra i 22 indagati per i quali e’ stata chiesta l’archiviazione figurano gli ex governatori abruzzesi Luciano D’Alfonso, Ottaviano Del Turco, e Gianni Chiodi; e gli assessori che si sono succeduti alla Protezione civile, Tommaso Ginoble, Daniela Stati, Mahmoud Srour, Gianfranco Giuliante e Mario Mazzocca.

“Abbiamo chiesto che ci sia l’imputazione coatta per gli indagati indicati all’interno dell’opposizione e, in via subordinata, la prosecuzione delle indagini, nel senso di raccogliere quegli elementi riferibili all’interesse pubblico, che è la ragione per la quale siamo qui”.

Così l’avvocato Francesco Trapella, legale del Comune di Farindola (Pescara), questa mattina davanti al gip del Tribunale di Pescara Nicola Colantonio, dopo che in mattinata ha preso la parola nel corso della prima udienza per la discussione delle opposizioni alle 22 richieste di archiviazione avanzate dalla Procura nell’ambito dell’inchiesta madre sul disastro dell’Hotel Rigopiano. Presenti in Aula il procuratore capo Massimiliano Serpi e il sostituto Andrea Papalia, assenti gli imputati. Nell’area riservata al pubblico siedono una ventina di familiari delle vittime che indossano magliette con le foto dei propri cari stampate su un lato e il numero 29, corrispondente al numero di persone decedute nella tragedia del 18 gennaio del 2017, stampato sull’altro. Nelle prime due ore di udienza si sono alternati i sei legali che hanno presentato le istanze di opposizione. Successivamente hanno parlato il procuratore Serpi, per una quarantina di minuti, e i legali di alcune parti offese.