Rigopiano: faccia a faccia in Prefettura

Rigopiano: faccia a faccia in Prefettura tra una delegazione di parenti delle vittime ed il prefetto uscente Francesco Provolo.

I 29 angeli di Rigopiano erano ben rappresentati questa mattina in Prefettura a Pescara. Comitato quasi al completo con T-shirt e striscioni per portare solidarietà al panettiere di Monterotondo Giampaolo Matrone, nella doppia veste di superstite e parente di una vittima, la moglie, segnalato alla Procura per aver voluto incontrare lo scorso 19 ottobre la funzionaria che sottovalutò l’allarme:

“Mi ha detto che il suo é stato un atto dovuto e che mai si sognerebbe di denunciarmi – ha spiegato all’uscita Matrone – ma la mortificazione per il gesto alquanto indelicato resta.”

Ma questo confronto, alla vigilia del trasferimento di Provolo a Roma ed in vista della fase conclusiva delle indagini per la tragedia dello scorso 18 gennaio, era comunque necessario, alla luce delle tante domande senza una risposta di chi ha lasciato sotto quelle macerie i propri cari. La delegazione ricevuta dal Prefetto era composta da Gianluca Tanda, portavoce del comitato e fratello di Marco Tanda, Marco Foresta, figlio di Tobia Foresta e Bianca Iudicone, di Mario Tinari, padre di Jessica Tinari e dallo stesso Matrone. Al di là di qualche piccola tensione iniziale, ci hanno raccontato, il clima si é relativamente disteso ed il Prefetto ha finalmente potuto dare la sua versione:

“Ha ribadito che come Prefetto ha fatto tutto quello che doveva e poteva fare ed anche di più  – ci racconta Marco Foresta – che i soccorsi sono partiti nel momento in cui é stato accertato l’allarme e che a rallentare l’arrivo il muro di neve a ridosso dell’Hotel. Chiaramente da parte nostra i dubbi restano perché siamo coscienti che le responsabilità vadano ben distribuite da più parti ed anche la Prefettura ha le sue.”

Anche per questo il Comitato ha incaricato un perito di fiducia per verificare se le operazioni di soccorso siano state effettuate secondo i canoni. Ma intanto Gianluca Tanda si rivolge ancora una volta alla Procura:

“Ci hanno riferito che stanno facendo un lavoro certosino quasi H24 e di questo li ringraziamo – ci ha detto Tanda – abbiamo assoluta fiducia nella Magistratura e speriamo si possa arrivare a breve alla conclusione delle indagini perché meritiamo risposte certe.