Ricostruzione post terremoto Abruzzo: amministratori a confronto con il premier Conte

La ricostruzione post terremoto e’ una priorita’ di fronte alla quale tutti devono fare la propria parte è quanto ribadito dagli amministratori abruzzesi nel corso del confronto odierno, a Norcia, con il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.

Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio , il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto ed altri amministratori sono intervenuti all’incontro con il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e con il sottosegretario delegato alla Ricostruzione Vito Crimi.

Alla riunione hanno partecipato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e gli assessori regionali dell’ Umbria e del Lazio. Il presidente Marsilio, nel corso di un successivo veloce pranzo di lavoro, ha avuto modo di confrontarsi con il presidente Conte anche sulla messa in sicurezza del traforo del Gran Sasso e sulle questioni più urgenti che il futuro commissario che verrà nominato dal Governo dovrà affrontare.

Al termine della riunione il presidente Marsilio ha detto che “Con il Governo e la Protezione civile c’è stato un confronto franco e costruttivo. Ora chiediamo all’Esecutivo Conte lungimiranza e generosità per fare in modo che quella dozzina di emendamenti al Decreto per la ricostruzione, concordati tra le Regioni, abbiano copertura economica. L’obiettivo è quello di concedere personale ai Comuni, agli Uffici speciali per la ricostruzione ed a tutte le Istituzioni che si trovano ad affrontare i problemi legati al processo di ricostruzione nei territori delle quattro regioni toccate dal sisma del 2016-2017: Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio.
Il paradosso  è che ci siano miliardi fermi, che non producono economia, ne’ reddito, ne’ attività poiché’ manca il personale necessario per sbloccare i fondi. Così, per non spendere qualche milione di euro, non possiamo procedere all’assunzione di qualche centinaio di geometri, ingegneri, legali, contabili, Rup e direttore dei lavori in grado di fare contratti, gare e affidamenti. Si tratta, ha aggiunto, di un paradosso da rimuovere assolutamente.

La Regione Abruzzo, che si trova a gestire ben due crateri sismici, quello del 2009 e quello del 2016-2017, abbia scontato da un lato, e per almeno un paio d’anni, una cattiva organizzazione dell’ufficio per la ricostruzione e dall’altro abbia dovuto fare i conti con una sottorappresentazione del peso dei danni rispetto alla popolazione da assistere, passato da una percentuale del 6-8 per cento del totale ad una percentuale stimata del 16-18 per cento.

Non chiediamo un riequilibrio della situazione a danno delle altre Regioni visto che, oltretutto, la regione Abruzzo si è mossa autonomamente, con delibere specifiche, per mettere a disposizione proprie risorse al fine di raddoppiare il personale a disposizione degli uffici speciali- puntualizzato Marsilio – chiediamo però che il governo tenga presente che nel periodo in cui c’è stata sottovalutazione del peso subito dall’Abruzzo per via del sisma, il problema del personale ha pesato al pari di quello derivante dalle criticità presenti nella normativa”.

Il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, in un comunicato stampa scrive, che:

“La ricostruzione post terremoto e’ una priorita’ di fronte alla quale tutti devono fare la propria parte. Al Presidente Conte e’ stato ricordato che i sindaci hanno presentato molti emendamenti volti a sbloccare una ricostruzione ferma, anzi per certi versi mai avviata, che ha messo in ginocchio i territori.

Una sottovalutazione che non possiamo piu’ tollerare. Ho chiesto questo, e sono tornato ad appellarmi all’impegno di tutti i parlamentari, perche’ al di la’ degli schieramenti, facciano squadra per salvare i nostri territori; ho sottolineato che se non si coglie questa opportunita’ i nostri territori saranno condannati a non essere piu’ ricostruiti.

Per queste ragioni ancora il sindaco di Teramo ha sostenuto, di fronte all’assemblea e al Presidente Conte, che il Parlamento deve approvare gli emendamenti dettati da chi vive quotidianamente e direttamente le conseguenze del sisma e le peculiarita’ della ricostruzione:  il nostro Governo deve adoperarsi per fare in modo che tutti gli emendamenti presentati vengano approvati.

Noi teniamo fede agli impegni presi nell’incontro di alcune settimane fa con il sottosegretario Crimi ma ora spetta al Governo e al Parlamento la risposta decisiva.

Bisogna avere la consapevolezza che la situazione di emergenza sara’ duratura e si deve dare stabilita’ alle misure da introdurre e al lavoro da porre in essere . Abbiamo ribadito massima fiducia sul lavoro che ha posto in essere il Governo ma la stessa fiducia noi dobbiamo corrisponderla ai nostri cittadini che quotidianamente ci chiedono misure che garantiscano la ricostruzione e assieme ad essa la sopravvivenza della popolazione; non possiamo piu’ consentire che subiscano abusi di dignita’ da parte delle istituzioni. Noi le domande le abbiamo poste, ora attendiamo risposte vere, concrete, efficaci. Ora tocca al Parlamento e al Governo. Non c’e’ piu’ tempo da perdere, anzi il tempo e’ gia’ scaduto”.