Ricostruzione post sisma 2016/2017: avvio difficile per l’Usr

A poco più di un anno dall’insediamento dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione relativo al sisma 2016/2017, il bilancio non può non  tener conto delle difficoltà nelle quali si è trovato ad operare.

Basta dare uno sguardo al numero di pratiche giunte nei vari uffici, quasi la stessa quantità di quelle di Lazio ed Umbria insieme e con un organico in dotazione inferiore. Il sottosegretario alla Presidenza regionale con delega alla ricostruzione post sisma 2016/2017 Mario Mazzocca ed il Direttore dell’Usr Marcello D’Alberto, fanno il punto della situazione anche rispetto ad una serie di critiche su una ricostruzione che, specie nel teramano, stenta a partire. Intanto è stato specificato che dall’agosto del 2016, con la prima grande scossa alla quale hanno fatto seguito quelle di ottobre e di gennaio 2017, l’Ufficio è stato costituito solo a marzo ed ha iniziato di fatto a lavorare solo a giugno. A questo ufficio sono state assegnate solo 29 unità alle quali si sta cercando di aggiungere ulteriori 15 unità prese dalle graduatorie Formez e 6 unità dalle agenzie interinali, mentre per quanto riguarda la delicata situazione degli oltre 2000 sfollati Ater a Teramo, si sta sondando la possibilità d’impiegare il personale di Abruzzo Engineering. L’obiettivo minimo è di arrivare a 50 unità, ma intanto quelle che ci sono hanno lavorato e continuano a lavorare alacremente per cercare di ridurre i tempi:

“Stiamo mettendo in campo una serie di attività – spiega Mazzocca – tenendo conto di difficoltà oggettive, come quelle dei comuni dell’Alto Aterno che hanno avuto a che fare con ben due terremoti, quello del 2009 e quello del 2016/2017, per cui il danno si è aggravato, oppure con gli interventi per il dissesto idrogeologico per i quali siamo riusciti ad ottenere importanti fondi dimostrando il nesso di causalità tra le scosse e le frane e dove, ad esempio, su Casoli di Atri il Comune non ha ancora fatto pervenire alcun progetto preferendo la speculazione politica.”

Salti mortali, dunque, per il direttore dell’Usr Marcello D’Alberto che prova a spiegare il motivo di un avvio così difficile:

“Non si tratta tanto di una valutazione errata sui danni registrati in una seppur vasta porzione del territorio regionale, ma quanto sul fatto che sono stati ben tre gli eventi sismici, quello dell’agosto 2016, dell’ottobre dello stesso anno e del gennaio del 2017, questo ha prodotto una continua rimodulazione dei Comuni da inserire nel cratere, appena 8 dopo agosto, 14 dopo ottobre fino a giungere ad un numero definitivo di 23 dopo il gennaio del 2017. Ciò nonostante abbiamo comunque affrontato il problema delle attività produttive, i cui ultimi cantieri sono stati chiusi la scorsa estate, e gestito in pochi mesi 21 milioni di euro con poco meno di 30 addetti.”

IL SERVIZIO DEL TG8:

https://www.youtube.com/watch?v=0hjnGbCXrbI