Ricostruzione, a rischio il blocco dei cantieri

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C’è il rischio del blocco totale dei lavori per la ricostruzione. Il grido di allarme parte dal comune di Montorio Al vomano, uno dei 56 Comuni del cratere sismico in Abruzzo.

Questa situazione è scaturita dal fatto che al 1 gennaio 2016 l’ufficio speciale per la ricostruzione (USRC) è senza titolare, o meglio il titolare c’è ma non ha potere di firma. Una complessa vicenda che sta generando preoccupazione e che praticamente potrebbe a breve essere la causa di un blocco della ricostruzione per i 56 comuni del cratere e dei 115 fuori cratere.

Andrea Guizzetti assessore alla ricostruzione di Montorio afferma: “Siamo preoccupati per la situazione che si sta generando ormai sono più di due mesi che non vengono firmati atti dal titolare dell’Usrc, perché non ne è autorizzato, non riusciamo a capire se il suo contratto sia stato rinnovato o se ci sono problemi con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’Usrc è una struttura collaudata con una governance ben organizzata e che grazie al suo titolare Paolo Esposito, ai suoi collaboratori e ai Comuni stessi, sta ottenendo ottimi risultati in tutti i settori della ricostruzione, pubblica, privata ed edilizia scolastica. Una situazione, quella attuale, che porterà già nei prossimi giorni al blocco totale della ricostruzione, in quanto non saremo più in grado di pagare gli stati di avanzamento dei lavori in corso, sia per la ricostruzione pubblica che per quella privata e non potremo dare corso all’avvio di ulteriori cantieri, tutto ciò in un momento in cui si sta arrivando alla conclusione dell’iter di approvazione di tutti i piani di ricostruzione e che quindi subiranno una battuta di arresto. Un segnale negativo da parte di tutte le Istituzioni coinvolte basti pensare che ad oggi proprio perché nessuno ha il potere di firmare atti dall’Usrc sono bloccati 80 milioni di euro di assegnazioni, in pratica cantieri pronti a partire ma che per questo motivo non partiranno, più di 20 milioni di euro di trasferimenti per cassa, risorse disponibili che dall’Usrc devono essere trasferiti nelle casse dei Comuni, necessari per pagare gli stati di avanzamento dei cantieri in corso e che quindi verranno fermati, e sono bloccate anche le risorse per i pagamenti delle spese di utenze e servizi necessari per il funzionamento dell’Usrc e degli otto uffici territoriali per la ricostruzione (UTR). Più i giorni passano e più queste cifre lievitano ed il tutto sarà fra non molto la causa di un blocco improvviso nel settore delle costruzioni, con un danno notevole per l’edilizia e per tutto il suo indotto, un colpo all’economia per l’intera Regione, con molte famiglie che da anni vivono ancora all’interno dei Map (moduli abitativi provvisori). Sono stati svariati i solleciti da parte del tavolo di coordinamento dei Sindaci rivolti ai rappresentati del Governo Nazionale in modo particolare ai Sottosegretari Paola De Micheli e Claudio De Vincenti, una lettera è stata consegnata personalmente al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi durante l’ultima visita in Abruzzo di qualche giorno fa, nulla però è cambiato. La cosa che più ci sconcerta è la totale indifferenza per un tema cosi delicato, forse a Roma sono abituati a numeri più importanti, ma questi per noi e per la nostra economia sono vitali, ma soprattutto per restituire la propria casa a chi il terremoto l’ha tolta. E’ arrivato il momento di uscire da questa indifferenza che colpisce anche la nostra parte Istituzionale,  i nostri rappresentanti territoriali in Parlamento, Deputati e Senatori abruzzesi, Assessori e Consiglieri regionali, il mio appello è rivolto soprattutto al nostro Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, affinché si faccia portavoce di questo disagio nei palazzi romani, della criticità storica che stiamo vivendo, sollecitando direttamente il Presidente del Consiglio Matteo Renzi nel risolvere entro pochi giorni questa situazione, restituendo alla ricostruzione dei 56 comuni del cratere e dei 115 fuori cratere, un titolare Usrc operativo a tutti gli effetti e con pieno potere di firma”.

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