Rapina in villa a Lanciano, il testimone: “Sono sicuro, stessa banda che colpì anche me”

Rapina in villa a Lanciano, parla un testimone: “Sono sicuro, è la stessa banda”. Rapinato e picchiato un anno fa, l’uomo subì la medesima ferocia.

AGGIORNAMENTO 26/9  Rapina villa a Lanciano: tre persone arrestate

“Sono le stesse persone, ne sono sicuro. Anche se ho visto solo occhi dietro un cappuccio e voci, tutto combacia: il capo forse è un pugliese, e gli altri sono dell’Est Europa”.

Così all’ANSA Massimiliano Delle Vigne che il 5 settembre 2017 subì una rapina con percosse da una banda che per lui ha le stesse caratteristiche di quella che nei giorni scorsi ha massacrato la famiglia del dottor Martelli. “Nei primi mesi i carabinieri ci dicevano che erano vicini alla soluzione, ma poi non abbiamo più saputo nulla.”

C’è, inoltre, un’altra inquietante rapina di qualche mese fa nella stessa zona, che ha visto vittima Domenico Iezzi, commerciante 73 enne di San Vito, anch’egli malmenato e picchiato da una banda.

“Gli inquirenti per mesi mi hanno detto che con i pochi indizi raccolti non c’era molto da fare: hanno escluso tutti i nostri dna, erano tutti incappucciati, qui da me non c’erano telecamere quindi sono mesi che non so nulla”, così il commerciante di San Vito che il 26 marzo scorso fu brutalmente percosso e rapinato e a cui i banditi hanno tagliato un dito. “Da allora – dice ancora Iezzi – non ho saputo niente della mia vicenda, per qualche mese si è vista qualche pattuglia dei carabinieri, adesso neanche più quella”.

Intanto sul fronte delle indagini sulla rapina in villa a Lanciano, in cui, all’alba di domenica 23 settembre, il chirurgo Carlo Martelli e la moglie Niva Bazzan sono stati brutalmente picchiati e lei mutilata ad un orecchio, sesse i concentrano su frammenti di video ripresi dalle telecamere della Ubi Banca, in Via per Fossacesia. Nelle immagini – si apprende – si vedono due dei quattro banditi incappucciati che stanno utilizzando le carte di credito sottratte al medico dal quale, mentre lo picchiavano con pugni e calci, si sono fatti fornire i codici pin, di cui il medico, ne ne ha ricordati due su tre. In un altro filmato la Polizia avrebbe identificato un’auto sospetta su cui si stanno facendo accertamenti. Il punto sulle indagini è stato di nuovo fatto stamani in un vertice alla Procura di Lanciano coordinato dal procuratore Mirvana Di Serio. Vi hanno partecipato il capo della Squadra Mobile della questura di Chieti Miriam D’Anastasio e agenti del commissariato di Lanciano.

“Sul grave fatto delittuoso avvenuto ai danni dei coniugi Martelli il procuratore assicura il massimo impegno e perfetta sinergia tra Polizia e Carabinieri nello svolgimento delle indagini che, data la loro delicatezza, richiedono la massima riservatezza”. Così, dopo un nuovo vertice sulla rapina in villa a Lanciano, il procuratore capo, Mirvana Di Serio. “La Procura – aggiunge – assicura inoltre che il presidio di sicurezza sul territorio continua ad essere prioritario con la massima attenzione da parte di questo ufficio”.

Il dirigente della Squadra Mobile di Chieti, Miriam D’Anastasio, ha spiegato che si tratta di “indagini complesse, ma andiamo avanti alla ricerca di utili indizi”.

Ed è naturalmente tuttora caccia aperta alla banda che ha aggredito e malmenato, all’alba di domenica, i coniugi Martelli dopo il ritrovamento, la notte scorsa, in località Serre di Lanciano, di una delle auto della famiglia, una Fiat Sedici, a bordo della quale i quattro banditi, che hanno massacrato di botte nella loro villa, il chirurgo Carlo e la moglie Niva Bazzan, si sono allontanati dopo due ore di violenze.

“È stato come un film dell’orrore – ha detto Carlo Martelli dal suo letto d’ospedale parlando con i giornalisti – io e mia moglie eravamo convinti che saremmo stati fatti fuori, per questo non ho pensato cosa conservare in mente per poi riferirlo. L’assalto dei rapinatori è stato fatto con una violenza di principio, stile militare”.

“Una violenza spropositata”, ha detto il questore di Chieti, Ruggiero Borzacchiello.

Parole che pronuncia anche la moglie di Martelli, mutilata a un orecchio da uno dei quattro malviventi: “Ciò che sto vivendo è molto sproporzionato ed esagerato, mi sembrava come se fossi dentro un film. Ho pensato che sarei morta”.

La Polizia sta visionando decine di filmati di telecamere pubbliche e private presenti a Lanciano per avere indizi sugli autori dell’efferata rapina In azione anche il gabinetto scientifico della polizia di Ancona i cui agenti hanno proseguito le verifiche nella villa e sulle due auto; utilizzato anche il Luminol e altri innovativi esami di laboratorio.  La Polizia ritiene di dover approfondire le analogie con una precedente sanguinaria rapina avvenuta il 26 marzo a San Vito Chietino, a 10 chilometri da Lanciano, quando un commerciante 73enne di generi alimentari e tabacchi fu pestato a sangue e uno dei quattro rapinatori gli tagliò con un coltello l’indice della mano destra. Gli altri recenti colpi all’esame degli investigatori sono stati compiuti lo scorso 4 agosto a Paglieta, il 24 aprile ad Atessa, il 3 ottobre 2017 a Guardiagrele, il 5 settembre 2017 a Santa Maria Imbaro.

L’intervista al dottor Carlo Martelli nel servizio del Tg8

25/09/2018 AGGIORNAMENTO ORE 15:06

Da quanto emerge da ambienti investigativi, la banda, che ha aggredito la famiglia Martelli, è composta da un uomo di origine italiana, proveniente dalla provincia di Foggia, e altri e tre originari dell’Est. Il bottino racimolato dai malviventi ammonta complessivamente a 2 mila euro. Intanto, le condizioni cliniche del marito sono stabili mentre la donna, dopo essere stata sottoposta a diversi accertamenti, dovrebbe essere dimessa domani. Da una nota il procuratore capo Mirvana Di Serio rassicura:

“C’e’ massimo impegno e perfetta sinergia tra Polizia e Carabinieri nello svolgimento delle indagini che, data la loro delicatezza, richiedono la massima riservatezza. La Procura assicura inoltre che il presidio di sicurezza sul territorio continua ad essere prioritario con la massima attenzione da parte di questo ufficio.”

Intanto, il questore di Chieti dichiara di aver chiamato anche gli specialisti dello Sco di Roma (Servizio centrale operativo) per cercare di visionare nel miglior modo le immagini delle telecamere e prosegue dicendo:

“Il lavoro ha bisogno dei suoi tempi e di un certo riserbo, quindi non possiamo sbilanciarci. Le infiltrazioni di esponenti della criminalità organizzata, e non, dimostrano che il nostro territorio e’ purtroppo appetibile, essendo anche facilmente raggiungibile. Non possiamo dire che tutti gli episodi sono riconducibili alle stesse persone: evidentemente, ci sono varie bande che agiscono. Vogliamo arrivare il prima possibile alla soluzione del caso: dobbiamo farlo per le vittime e per tranquillizzare la collettività. I malviventi hanno espresso una violenza gratuita e inusuale nei confronti di due persone inermi, che non potevano offrire alcuna resistenza particolare. Noi della Polizia, insieme a Guardia di finanza e Carabinieri, stiamo facendo dei servizi sul territorio in modo molto più massiccio.”

REAZIONI E COMMENTI:

Il sindaco di Lanciano e presidente della Provincia di Chieti Mario Pupillo questa mattina ha incontrato a Chieti in due distinti momenti il Prefetto di Chieti, Antonio Corona e il Questore di Chieti, Ruggiero Borzacchiello.

In una nota il primo cittadino spiega : “Ho rappresentato ad entrambi la grande preoccupazione della popolazione frentana per l’inaudita efferatezza con cui sono stati aggrediti i coniugi Martelli ed al contempo ho espresso loro la totale fiducia nelle indagini in corso affinché assicurino nel più breve tempo possibile i responsabili alla giustizia. Ho avuto ampie rassicurazioni circa il massimo sforzo che le forze dell’ordine tutte stanno profondendo per rintracciare e catturare i responsabili di questo efferato crimine”.

La parlamentare aquilana Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, in un comunicato stampa afferma:

 “Ancora una volta, in questo caso utilizzando il drammatico episodio di cronaca dell’aggressione a due anziani a Lanciano, Salvini e Meloni assumono l’atteggiamento degli sciacalli del dolore. Anziché cavalcare e strumentalizzare la paura, in particolare il vice presidente del Consiglio e ministro degli Interni, dovrebbero rassicurare i cittadini dicendo quali atti concreti il governo intenda compiere, ad esempio quante assunzioni nel personale delle forze dell’ordine e dei vigili urbani. I governi del centrosinistra, da questo punto di vista, hanno fatto molto sbloccando il turn over e investendo ingenti risorse. Salvini e Meloni, invece, usano questa tragedia per continuare a favorire la lobby delle armi e promuovono un triste ritorno alla legge del taglione e al Far West. Per la sicurezza degli italiani, degli abruzzesi, pensano veramente che la soluzione possa essere armare i nostri anziani genitori ed i nostri bambini?”.

Il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ha inviato una lettera al dottor Carlo Martelli, fondatore di Anffas, l’associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale , vittima nei giorni scorsi di brutali violenze insieme alla moglie Niva a seguito di una rapina in casa a Lanciano, per manifestare loro il più profondo senso di solidarietà e vicinanza.

“A titolo personale e della città dell’Aquila ho espresso sentimenti di sdegno e orrore per quanto accaduto, ma anche di sostegno e partecipazione della nostra comunità a un momento tanto doloroso per la famiglia Martelli. Episodi di cronaca tanto efferati provocano senso di rabbia e bisogno di giustizia, alla quale mi auguro che i malviventi responsabili siano assicurati il prima possibile. È inconcepibile che una persona per bene, da sempre al fianco dei più deboli, non sia al sicuro neanche in casa sua, con la famiglia. Occorrono normative più stringenti e, soprattutto, che garantiscano certezza delle pene per prevenire fatti così gravi e incresciosi”.