Progetto “Resto al Sud”: risposta tiepida dall’Abruzzo

l’Abruzzo tra le 8 Regioni coinvolte nel progetto “Resto al Sud” per il finanziamento di attività imprenditoriali avviate da giovani tra i 18 e i 35 anni nel Mezzogiorno. Le grandi opportunità offerte, però, non ancora del tutto conosciute nel territorio.

Ente erogatore dell’enorme mole di finanziamenti messa a disposizione dal Governo è Invitalia, fondamentale, però, anche l’apporto garantito da quasi 80 istituti di credito e dalle associazioni di categoria che forniscono, sul territorio, informazioni, suggerimenti, ma soprattutto accesso al credito. Questo lo scenario fortemente tratteggiato dal legislatore allo scopo di dare nuovo impulso all’economia del Mezzogiorno, arginando il fenomeno dell’emigrazione, creando opportunità di lavoro ed impresa. In sostanza vengono assegnati fondi per un massimo di 50 mila euro a figure individuali, per un massimo di 200 mila euro a compagini societarie che vogliono avviare imprese in vari settori, esclusi l’agricoltura per la produzione di materie prime, il commercio e le libere professioni. Delle oltre 4000 domande già presentate fin qui, con una disposizione di 284 milioni di euro già garantita e di 134 milioni di agevolazioni, dall’Abruzzo solo 229 domande, divise per il 50% in attività turistiche, 22% artigianato, 15% servizi, 13% altro. Una risposta, dunque, tiepida per una Regione che invece avrebbe bisogno di maggior slancio da questo punto di vista. Anche per questo, su iniziativa di Intesa Sanpaolo, questa mattina è stato organizzato un incontro alla presenza del responsabile d’Invitalia Giuseppe Glorioso, di una vasta platea di portatori d’interesse e delle associazioni creditizie che, soprattutto in Abruzzo, unica regione dove per legge bisogna accedere ai confidi per finanziamenti inferiori ai 50 mila euro, hanno un ruolo fondamentale nel sostegno alle nuove attività:

“Cerchiamo di dare un sopporto a 360 gradi – spiega Gianni Mancini d’Intercredit – non solo nel garantire un credito per fare partire l’attività, ma anche come interfaccia tra i giovani imprenditori ed Invitalia, fornendo consigli e suggerimenti per come mettere giù un progetto che sia appetibile e dunque finanziabile.”