Profughi a Pescara: Forza Italia contro business degli immigrati

Profughi a Pescara: Forza Italia contro business degli immigrati, altro che cultura dell’accoglienza, tuonano i consiglieri comunali, qui ci sono cooperative che si stanno arricchendo alle spalle della sicurezza dei residenti e del benessere stesso degli extracomunitari.

Caso emblematico, sempre secondo Forza Italia, quello di Cepagatti dove l’Arci ha chiesto al sindaco il cambio di destinazione d’uso per un Hotel chiuso da dieci anni, in ostello, in barba a tutte le norme sulla ricettività. Oppure il caso dell’Hotel Excelsior a Montesilvano dove la cooperativa Eta Beta, già nota per le inchieste di Mafia Capitale, ha sistemato decine di immigrati già da sei mesi, senza rotazione, per buona pace del gestore dell’Hotel che guadagna non poco e senza il minimo rispetto per i residenti della zona che hanno già prodotto una petizione, stanchi di non poter più uscire la sera in tranquillità. C’é anche una proposta di modifica della Legge Regionale sugli interventi di sostegno alle imprese operanti nel settore del turismo, a firma dei consiglieri regionali Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo, nella quale si chiede che vengano estromessi dai finanziamenti quegli hotel che fanno affari con i profughi. Intanto agli oltre 1500 immigrati già presenti sulla Provincia di Pescara, se ne aggiungeranno altri 300 con il nuovo bando che scade il prossimo 22 agosto, con un volume d’affari di 2 milioni di euro:

“A questo punto chiediamo ai sindaci, in primis a quello di Pescara Alessandrini, che si facciano garanti dell’ordine pubblico, della sicurezza e dell’igiene – spiega Lorenzo Sospiri – valutando caso per caso le strutture che dovranno accogliere gli immigrati, negando ad esempio richieste di destinazione d’uso di strutture e chiedendo una minima rotazione.”

C’é poi la questione della moschea di Via Pisa a Pescara, aperta come circolo culturale é diventato vero e proprio luogo di culto, senza avere il minimo requisito e rappresentando una minaccia per gli stessi utenti, oltre a creare preoccupazione tra i residenti che nelle ore di preghiera si vedono invadere la strada da centinaia di fedeli per una struttura che ne può accogliere qualche decina:

“Per questo chiediamo al sindaco Alessandrini – precisa Vincenzo D’Incecco – di firmare subito un’ordinanza di chiusura della struttura come da documento nostro inviato all’ufficio antiabusivismo e stranamente non ancora evaso.”

Il servizio del Tg8: