Processo Gran Sasso: giudice incompatibile, falsa partenza

Tutto rinviato al 21 di Ottobre. E’ l’esito della seconda udienza di oggi, 7 Ottobre 2019, relativa al processo per l’acqua del Gran Sasso che vede imputate 10 persone tra rappresentanti legali e amministratori di Strada dei Parchi, Ruzzo Reti e Istituto nazionale di Fisica Nucleare.

E’ stato rinviato per la seconda volta, e ora al 21 ottobre prossimo, il processo sul sistema acquifero del Gran Sasso. In mattinata, in apertura della seconda udienza al tribunale di Teramo, il giudice monocratico Lorenzo Prudenzano ha sollevato una questione di incompatibilità personale nel giudizio, essendo parente di un consigliere comunale di Teramo. Questo particolare verrebbe a costituire una situazione di conflitto di interessi con la costituzione di parte civile del Comune di Teramo nello stesso procedimento, per cui il giudice sarebbe chiamato ad astenersi dal giudicare e dovrebbe essere sostituito. La questione è stata rimessa al giudizio del presidente del tribunale di Teramo facente funzioni, Anna Di Girolamo, che dovrà decidere se sostituire il giudice monocratico. Nel processo sono imputati 10 tra amministratori e manager di Strada dei Parchi spa, Ruzzo Reti e Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn), con l’accusa di “aver cagionato o comunque non impedito… un permanente pericolo di inquinamento ambientale e, segnatamente, il pericolo di compromissione o deterioramento significativo e misurabile delle acque sotterranee del massiccio del Gran Sasso”.

 

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