Processo “Aquila Nera” a Chieti: rinvio a novembre per capo d’imputazione

E’ stato rinviato al prossimo 19 novembre, per consentire la notifica del nuovo capo di imputazione così come corretto oggi in aula dall’accusa, il processo fissato davanti alla Corte d’Assise di Chieti, nell’ambito dell’operazione “Aquila Nera”.

Il Processo è a carico di 18 persone accusate di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale e di eversione dell’ordine democratico e di incitamento all’odio razziale. Avrebbero promosso, costituito e organizzato l’associazione ‘Avanguardia Ordinovista’, tramite la creazione di un centro studi Progetto Olimpo che richiama gli ideali del disciolto movimento politico Ordine Nuovo con il proposito, recita l’accusa, di compiere atti di violenza tramite attentati a Equitalia, magistrati e forze dell’ordine al solo fine di destabilizzare l’ordine pubblico e la tranquillità dello Stato e poi introdursi tramite un apparente attività lecita di partecipazione alle elezioni con il partito da loro creato, all’interno dell’ordine democratico quale unica soluzione alla destabilizzazione sociale. La modifica consiste nella aver cancellato dal capo di imputazione quelle persone la cui posizione era stata nel frattempo archiviata. Alcuni difensori avevano eccepito, in avvio di udienza la nullità del capo di imputazione per indeterminatezza e genericità. Questa mattina si era costituita parte civile la Presidenza del Consiglio tramite l’Avvocatura distrettuale dello Stato, ma tale atto dovrò essere riproposto alla prossima udienza. A capo del gruppo di estrema destra, che fu sgominato quattro anni fa con l’operazione ‘Aquila nera’, c’era Stefano Manni, ex carabiniere, ascolano residente a Montesilvano che nel processo con rito abbreviato era stato già condannato a sei anni di reclusione. Tra gli obiettivi del gruppo, secondo quanto emerse dalla indagini, ci sarebbero stati due ex presidenti della Regione, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi, la senatrice del Partito Democratico Stefania Pezzopane, il vice sindaco dell’Aquila ed ex procuratore Nicola Trifuoggi e l’allora leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini. Il piano eversivo ”studiato a tavolino” venne stroncato da una raffica di arresti da parte dei carabinieri del Ros. A giudizio davanti alla Corte d’Assise sono finiti Franco La Valle, 54 anni di Chieti, Luigi Nanni (51), residente a Canosa Sannita e Luigi Di Menno Di Bucchianico (51), di Lanciano, Marina Pellati (52) di Varese, ma residente a Montesilvano, Emanuele Pandolfina Del Vasto (67), originario di Palermo ma residente a Pescara, Luca Infantino (37) di Legnano, Maria Grazia Callegari (60) di Venezia, Franco Crespi (55) e Omelia Carolina Garoli (57), entrambi di Milano, Marco Pavan (33) di Mirano, Mario Mercuri (79) di Petritoli (Ascoli Piceno), Giuseppa Caltagirone (57) di Casteldaccia, Valerio Ronchi (51) di Mariano Comense, Daniela Bugatti (57) di Milano, Marco Cirronis (39) di Cagliari, Jacopo Cozzi (24) di Cuggiono nel milanese, Tiziana Mori (50) di Pavia e Giovanni Trigona (52) di Palermo. Mercuri era l’unico presente oggi in aula.