Porto Ortona: Febbo e Cieri sullo stop del Tar al dragaggio

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Dopo lo stop del Tar al dragaggio del porto di Ortona i consiglieri di Forza Italia Febbo e Cieri attaccano il consigliere D’Alessandro.

Dopo che il Tar di Pescara ha annullato l’affidamento dei lavori per il dragaggio del porto di Ortona il consigliere regionale di Forza Italia e presidente della Commissione di vigilanza Mauro Febbo e il consigliere comunale di Ortona Tommaso Cieri esprimono preoccupazione sul futuro dello scalo. I due esponenti di Forza Italia affermano che ciò è avvenuto nonostante le promesse dell’ex sottosegretario D’Alessandro.

In una nota che riportiamo integralmente si legge che “Poco meno di un anno fa eravamo facili profeti dello scenario che si stava delirando: un bando che non tiene conto delle prescrizioni del Comitato Via. Un Comitato Via che non chiarisce alcune elementari prescrizioni normative ambientali nazionali ed Europee . Per questo chiedevamo, spiegando che c’erano i modi ed i tempi per una nuova oggettiva e puntuale valutazione, di adeguare il bando a quelle che erano le prescrizioni del Via. L’ex sottosegretario con delega ai trasporti ci si rispose che “non avevamo a cuore il bene di Ortona”. Ora è’ arrivata la mazzata con il Tar di Pescara che ha annullato l’affidamento dei lavori per il dragaggio confermando, guarda caso, di fatto tutte le preoccupazioni che avevamo sollevato nei mesi scorsi, sconfessando pesantemente lo stesso D’Alessandro ed il Comitato Via.Allora c’erano tutti i tempi perché il finanziamento non venisse perso, perché c’era soltanto una penalità irrisoria che sicuramente sarebbe stata recuperata con i ribassi, ma saremmo arrivati sicuramente alla realizzazione di un opera di assoluta urgenza ed importanza per il Porto. Ora aspettiamo la sparata dell’ex sottosegretario Camillo D’Alessandro per capire come vorranno mettere rimedio a questo che chiamarlo pastrocchio e’ sicuramente un eufemismo, perché oggi lo scenario è comunque sicuramente diverso da allora e si rischia seriamente i perdere i fondi. E anziché spiegare cosa era accaduto e le eventuali attività per non perdere il finanziamento si indice una conferenza stampa in pompa magna per presentare interventi  in quel concentrato di “chiacchiere e spot” del Masterplan unitamente al sindaco D’Ottavio, ormai noto per i suoi silenzi. Quei fondi, quegli interventi che il Consigliere regionale del Pd attribuisce come merito a questo governo regionale di centrosinistra, sono solo un copia e incolla di quanto fatto dalla precedente amministrazione di centro – destra. Infatti gli interventi erano stati già programmati dal Governo Chiodi che aveva iscritti nell’Intesa Accordo Quadro, sottoscritta proprio tra la Regione Abruzzo ed il Governo Berlusconi nel 2009, poi tutti sappiamo gli accadimenti che portarono alla caduta del governo. Il nostro progetto era di dare massima centralità all’infrastruttura portuale di Ortona, e siamo contenti che anche questo Goveno Regionale abbia confermato la nostra indicazione, ma ciò che ci sconcerta sono le affermazioni infantili e gratuite di chi oggi rappresenta la Regione Abruzzo. Aver sottoscritto il Masterplan, o come noi I’ Intesa Accordo Quadro, non significa aver ottenuto il finanziamento, men che meno quello che ha dichiarato l’ex sottosegretario: ” fra due anni avremo appaltato i lavori”. Forse, e noi ce lo auguriamo, sia ben chiaro, conosceremo se e quali interventi e l’entità dei finanziamenti che ci verranno assegnati. Queste le verità : 1) oggi per molta presunzione e arronzare poca professionalità, rischiamo di perdere i fondi (ottenuti dal centrodestra)  per il dragaggio; 2) forse fra 18/24 mesi saranno finalmente finanziati interventi di sviluppo previsti nel 2009 e nuovamente valudati oggi. La sentenza del Tar di Pescara depositata il 16 maggio ha annullato la “determinazione del Dirigente del III Settore del Comune di Ortona 27.1.2016 n. 15 di aggiudicazione definitiva all’A.T.I. La Dragaggi srl – Mariter srl – Sapir dell’appalto per l’affidamento della progettazione definitiva esecutiva e realizzazione opere di escavazione e approfondimento dei fondali del bacino portuale di Ortona”, peraltro condannando il solo Comune di Ortona al pagamento delle spese processuali. Oltre a mancanze di tipo formale, quali l’assenza della presentazione dello studio di impatto ambientale o la nomina del geologo, si evidenzia come ‘la relazione geologica non aveva un livello di definizione tale da comportare significative differenze tecniche e di costo nella successiva progettazione esecutiva in quanto relativamente alla nuova vasca di colmata la stessa a.t.i., vincitrice della gara nell’offerta, aveva precisato che tale area avrebbe dovuto costituire oggetto di una nuova indagine in fase di progetto esecutivo – al fine di confermare i dati stimati in questa sede di calcolo – mentre ad avviso del collegio non può escludersi che tali successivi indagini del sito, possano comportare delle significative differenze tecniche e di costo specie in relazione alla notevole estensione della nuova vasca ed al quantitativo dei materiali (60.000 mc) da riversare. Dalla lettura di tale passo della sentenza si evince, quanto avevamo cercato di evitare chiedendo di dettagliare l’offerta proprio in relazione allo smaltimento della sabbie, specie quelle di categorie B1 e B2, che non è possibile effettuare una offerta se il bando è indeterminato, se non vi sono racchiusi tutti gli elementi caratteristici del lavoro che si deve effettuare. L’aver lasciato alla iniziativa degli offerenti la possibilità di meglio determinarsi sullo smaltimento della sabbie, peraltro, con tutte le limitazioni che vi erano è stato un grave errore. Peraltro il problema ora appare serio ancor di più se si pensa che il TAR non ha annullato la assegnazione alla prima classificata riconoscendo automaticamente valida la seconda: ora la stessa commissione dovrà verificare se la seconda abbia i requisiti richiesti, e soprattutto dove e come smaltirà di fanghi classificati B1 e B2. Incertezza questa che potrebbe esporre la procedura a nuovi ricorsi. Solo l’arroganza è superiore all’ignoranza di chi ha posto in essere tale operazione, rifiutando la collaborazione di chi tali fondi li aveva ottenuti, di chi il problema lo stava studiando da anni e soprattutto da chi aveva veramente a cuore l’esito di un percorso strategicamente importante per la città di Ortona”.