Piano Lupo, slitta ancora la discussione romana

Ennesimo respiro di sollievo per i lupi italiani: il contestato Piano di abbattimento controllato non sarà votato neanche giovedì 23 febbraio. Nella Conferenza Stato-Regioni di domani il Piano Lupo slitta ancora una volta.

Il pronunciamento della Conferenza Stato-Regioni, rimandato più volte e previsto per domani a Roma, è stato di nuovo procrastinato. A darne notizia sarebbero fonti provenienti dal Ministero dell’Ambiente. La data dell’incontro tra il ministro Gian Luca Gallettti e i presidenti delle Regioni non è ancora stata fissata. Oggetto del confronto doveva essere proprio la misura più contestata del Piano Lupo, quella che ipotizza l’abbattimento controllato. E’ presumibile che il rinvio del voto finale di domani sia stato deciso per consentire prima lo svolgersi di questo confronto. La Conferenza Stato-Regioni doveva approvare il Piano Lupo nella seduta del 2 febbraio, poi il voto era stato rinviato al 23 a seguito delle proteste contro gli abbattimenti. Diverse Regioni hanno chiesto il riesame della questione, in particolare delle misure relative all’abbattimento dei lupi.

Anche la Regione Abruzzo aveva assunto una posizione critica, e diverse associazioni ambientaliste si sono mobilitate per difendere l’animale, uno dei principali simboli, insieme all’orso, del patrimonio ambientale locale. Contro la misura selettiva, pensata per tutelare gli allevatori dalle incursioni predatorie dei lupi, il presidente del WWF Abruzzo, Luciano Di Tizio, ha già parlato dell’esistenza di misure alternative alla soppressione coatta di una specie che, fino a prova contraria, è protetta.

Aggiornamento:

Sulla bagarre scatenatasi attorno al Piano Lupo, si è appena pronunciato il ministro Galletti, a margine della presentazione del Treno Verde di Legambiente:

“Sta diventando la sagra della bufala. Leggo cose inenarrabili, tipo che si sarebbe aperta la caccia ai lupi, qualcuno ha parlato addirittura di eutanasia dei cani nei canili. Il piano non ha che fare con nessuno di questi temi – ha detto Galletti  – non c’è nessuna riapertura della caccia. Anzi, questo è un Piano di tutela. Oggi siamo in condizioni drammatiche. Se non ci sono regole e non ci sono azioni da parte delle Regioni, la situazione diventa sì di una sostanziale apertura della caccia ai lupi, dando spazio ad “assassinii” di questi animali. Si leggano le 22 azioni contenute nel Piano. Allora torniamo alla scienza e smettiamo di ragionare con le bugie, oppure con la malafede”.