Pescara: Tari, niente stangata ma…

Evitata la stangata per la Tari a Pescara ma in consiglio comunale è polemica dopo che la seduta odierna è saltata per mancanza del numero legale.

La tassa sui rifiuti del 2018 a Pescara sarà meno salata del previsto dopo che i tecnici comunali hanno apportato correzioni al piano finanziario di Attiva. Lo annunciano con soddisfazione sia i partiti di maggioranza, a nome dei quali al tg8 parla il consigliere del Pd Emilio Longhi, che di opposizione. Questi ultimi, però, dopo che questa mattina è saltata la seduta del consiglio comunale, per mancanza del numero legale, sono tornati a chiedere le dimissioni del sindaco Marco Alessandrini. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Guerino Testa ricorda che se i pescaresi non avranno una tari salata è soprattutto merito del centrodestra. L’assise civica era chiamata a discutere il bilancio e la tassa sui rifiuti.  Gli uffici finanziari del Comune avevano caricato 125mila euro in più nelle spese della società dei rifiuti. Il consiglio comunale si è riunito  nuovamente per apportare le modifiche necessarie al piano, ma l’approvazione delle nuove tariffe rivedute e corrette, forse, slitterà a oggi. Erano stati i consiglieri di Forza Italia ad accorgersi degli errori nel conteggio degli aumenti della tassa sui rifiuti per l’anno prossimo che ora, essendo stati rivisti, saranno lievemente più contenuti, e si aggireranno intorno al 4 per cento per le famiglie e al 6 per cento per le utenze non domestiche cioè negozi, uffici, bar, ristoranti, stabilimenti e imprese, contro rispettivamente il 5 e 7 per cento previsti inizialmente, sulla base delle tariffe fissate dagli uffici comunali e inserite in un’apposita delibera.

L’Amministrazione comunale ha spiegato che ” il confronto con Attiva e l’Ufficio tributi è servito a verificare la coerenza del piano finanziario e degli investimenti della società e dell’ammontare totale della tassa sui rifiuti. E’ scaturita una riduzione minima rispetto a quanto veniva profetizzato nei giorni scorsi dalle opposizioni e frutto sostanzialmente solo dello spostamento ad anno nuovo di una voce del Carc (costi amministrativi e riscossione) che, riferendosi ad annualità precedenti, è stata caricata per il 50 per cento nel 2018 e l’altro 50 per cento sulla Tari 2019. Per l’anno prossimo sono stati previsti investimenti necessari allo start up del porta a porta in sette nuove zone. Aumenteranno i controlli sulla differenziata poiché dal 2018 sarà attivo un supporto di ausiliari ambientali che coadiuveranno la polizia municipale nel sanzionare chi getta rifiuti in maniera indiscriminata. Raddoppierà il lavoro dell’autospurgo per la pulizia dei tombini. Sarà acquistato un nuovo mezzo per la raccolta delle alghe, fino a quest’anno affidata ai balneatori. Una nuova piattaforma è prevista ad Alanno per il trattamento dei rifiuti e un centro di trasbordo in via Prati a Pescara”.

Il commento delle Forze d’opposizione:

“La maggioranza del sindaco Alessandrini anticipa le vacanze di Natale e fa saltare la seduta del Consiglio comunale convocata per approvare la Tassa sui rifiuti e soprattutto il bilancio. E’ quello che e’ successo oggi quando, all’appello in aula, hanno risposto appena 9 consiglieri di maggioranza, quelli delle liste civiche. Assente in blocco, tranne un’unica eccezione, il Pd, persino il Capogruppo e il Presidente del Consiglio comunale, assenti i consiglieri di Sinistra Italiana, gli stessi che tengono sotto scacco la stessa maggioranza sul tema del finto mercatino etnico. Segno di sciatteria, incuranza, superficialita’ e disattenzione, giocate sulla pelle dei cittadini. Una maggioranza politica, quella di Alessandrini, ormai inconsistente, impalpabile e alla frutta”. E’ questo il duro commento dei consiglieri comunali di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Pescara Futura dinanzi a quelle assenze eclatanti tra i banchi del Pd che stamane hanno fatto saltare la seduta consiliare per affrontare delibere strategiche. “Oggi era veramente difficile credere ai nostri occhi, che scrutavano dei banchi della maggioranza desolatamente vuoti per una seduta consiliare non di routine, ma che addirittura avrebbe dovuto determinare l’approvazione della Tari, dopo la correzione dei macroscopici errori della macchina amministrativa di maggioranza fatti emergere dal centrodestra, e l’apertura della discussione sul bilancio, da chiudere, al massimo, entro domattina, dunque parliamo di due atti fondamentali per il Governo cittadino – hanno ricordato i consiglieri del centrodestra – e invece nulla. Fatto l’appello la maggioranza si e’ fermata a 9 consiglieri, neanche gli 11 necessari per il numero legale. E a mancare erano proprio i rappresentanti del Pd, dal Presidente del Consiglio Pagnanelli al Capogruppo Presutti, presenti solo le liste civiche”. “Chiaramente, salvo problemi politici che il sindaco Alessandrini dovrebbe giustificare alla citta’ – hanno rilevato le opposizioni – tale comportamento ci sembra la testimonianza della sciatteria di una maggioranza politica che, dopo tre anni e mezzo, non ha neanche compreso la rilevanza del proprio ruolo e delle proprie responsabilita’, di fatto oggi la citta’ e’ nelle mani di 4 giovani buontemponi che forse tirano tardi la notte e la mattina fanno fatica a svegliarsi per venire a svolgere le proprie funzioni di pubblici amministratori, e magari gradirebbero una convocazione delle sedute anche in ora tardo pomeridiana per avere il tempo di riprendersi dai festeggiamenti notturni. Discorso diverso per l’assenza dei due consiglieri comunali di Sinistra Italiana che, come avevano preannunciato, hanno voluto lanciare un messaggio al sindaco Alessandrini quale monito per il non aver approvato la ricostituzione del finto mercatino etnico sotto il rilevato ferroviario, e questa rappresenta una grana per un sindaco che sa di dover ancora superare lo scoglio di centinaia di emendamenti per tentare di approvare un mercatino che la citta’ non vuole. Ora – hanno proseguito i consiglieri di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Pescara Futura – il Presidente del Consiglio ha riconvocato la seduta per domani alle 11.30, ma siamo gia’ andati personalmente dal Segretario generale per rappresentare la nostra obiezione: quella sul bilancio e’ una sessione del Consiglio ordinaria, non ci sono scadenze imminenti, ovvero non c’e’ l’urgenza, non ci sono ragioni indilazionabili che giustificano una convocazione d’emergenza dunque, a nostro avviso, quella seduta non si puo’ svolgere, perche’ lo prevede il regolamento che va rispettato e il Segretario generale si e’ riservato di rileggere il regolamento e di verificare tale improcedibilita’. Peraltro la seduta di domani, venerdi’ 22 dicembre, e’ assolutamente inopportuna, significherebbe tenere in aula decine di dipendenti, dirigenti, funzionari, a tre giorni dal Natale, per rimediare alla sciatteria politica della maggioranza consiliare che ha dimostrato tutta la propria irresponsabilita’ e indifferenza a quelle che sono le sorti della nostra citta’”.