Pescara: Simona Pestilli ammette le responsabilità

Tribunale-Pescara

La mediatrice finanziaria montesilvanese arrestata a Pescara Simona Pestilli nell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip ammette le sue responsabilità: “non sono sempre riuscita a portare le pratiche a buon fine”

Ha ammesso le proprie responsabilità davanti al gip di Pescara Simona Pestilli, la consulente finanziaria di 39 anni di Montesilvano finita ai domiciliari nell’inchiesta della Guardia di Finanza su presunti prestiti truffa a imprenditori in difficolta’ finanziaria. Nell’interrogatorio del gip Gianluca Sarandrea era presente anche il pm Barbara Del Bono. Assistita dall’avvocato Gianluigi Tucci, la Pestilli ha elencato al gip le pratiche che, a suo dire, sono andate a buon fine, mentre per quelle al centro dell’inchiesta ha spiegato .”Non sono riuscita a portarle a termine, anche se i canali utilizzati in passato mi avevano dato riscontri positivi”. Secondo l’accusa, Pestilli avrebbe promesso oltre 300 milioni di prestiti attraverso un fondo con sede a Nottingham, a imprenditori sull’orlo del fallimento, ottenendo in cambio parcelle per 330 mila euro. Tucci ha aggiunto che la Pestilli non esercita l’ attività di consulente e si occupa di altro ed ha presentato istanza di revoca o attenuazione della misura cautelare.

 

Aggiornamento delle 17.11: E’ tornata in liberta’ Simona Pestilli, la consulente finanziaria di 39 anni di Montesilvano (Pescara) finita agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza su presunti prestiti truffa a imprenditori in difficolta’ finanziaria. Lo ha deciso il gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, che ha disposto per la 39 enne l’obbligo di presentazione alla pg. Questa mattina la donna, assistita dall’avvocato Gianluigi Tucci, e’ stata interrogata da giudice e dal pm titolare delle indagini, Barbara Del Bono, e ha ammesso le sue responsabilita’. Secondo l’accusa, Pestilli avrebbe promesso oltre 300 milioni di euro di prestiti fantasma, attraverso un fondo inglese con sede a Nottingham, a imprenditori sull’orlo del fallimento, ottenendo in cambio parcelle per 330 mila euro.