Pescara: riqualificazione Rancitelli, Testa “Puntare sulla centralità urbana”

Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Guerino Testa per la riqualificazione del quartiere Rancitelli di Pescara pensa ad un modello di centralità urbana.

Il quartiere Rancitelli di Pescara ancora al centro del dibattito politico, dopo i recenti fatti di cronaca di cui si sono occupati anche i media nazionali: l’ultimo in ordine di tempo è l’omicidio avvenuto il 1° gennaio scorso nel complesso residenziale denominato “Ferro di Cavallo” dove un ventinovenne di etnia roma, Guerino Spinelli, avrebbe ucciso di botte, Marco Cervoni. Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Guerino Testa rivolge l’attenzione su ciò che dovrà essere l’aspetto determinante della complessa attività di riqualificazione.

In una nota il capogruppo Testa afferma che “La qualità architettonica è importante ma occorre puntare ad un modello di centralità urbana per far sentire gli abitanti dentro la città e non più in condizioni di marginalità. La ricostruzione di quell’agglomerato cittadino rappresenterà il primo esperimento  di rigenerazione urbana di un territorio periferico molto problematico, dunque, dovrà tener conto di tutta una serie di specificità progettuali in grado di privilegiare il rapporto con  il resto della città.

Può apparire retorico ed, invece, il tema è centrale è questo il vero elemento distintivo, perché non basta l’aspetto tecnico ma è fondamentale uno sforzo di visione in grado di individuare ciò che davvero potrà rendere quel rione di Pescara connesso ed inclusivo. Penso ai criteri di sostenibilità, agli spazi verdi, all’uso pedonale delle aree, ad un efficiente piano di trasposto collettivo unitamente ad un completo sistema di servizi di cui, invece, spesso le periferie sono prive.

Rancitelli deve avere una sua caratterizzazione all’interno della città , potendo diventare anche un luogo di residenza ambita. Dunque è necessario individuare soluzioni che non si identifichino solo nella buona edificazione ma che si concentrino su un’urbanistica innovativa e funzionale capace di  cancellare definitivamente quell’ambiente auto-controllato facendolo riemergere in tutta la sua essenzialità “.