Pescara: riconosciuto invalido, ma è morto

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Pescara: riconosciuto invalido, ma è morto da mesi l’uomo di 92 anni che aveva necessità anche dell’accompagnamento.

Troppo tardi: il sì all’accompagnamento per invalidità civile arriva quando non serve più, e non perché il richiedente sia stato miracolato, ma perché è morto. In questa vicenda è tutto tardivo tranne la morte, quella sì arrivata prematura – nonostante si stia parlando di un 92enne – rispetto al riconoscimento dei propri diritti di cittadino invalido. Non solo l’anziano è convocato dalla Asl per la visita quando era già morto, ma è sempre dopo morto che gli è stato riconosciuta l’indennità di accompagnamento. La vicenda era stata segnalata da Nicola Primavera, direttore provinciale del patronato Inca di Pescara. Queste le tappe: il 21 luglio 2014 la domanda all’Inps per una visita a casa dell’anziano infermo, visita necessaria per vedersi riconosciuti l’invalidità civile da handicap. Nessuno risponde, però; partono le diffide, ma ancora nioente, nemmeno quando l’uomo viene ricoverato in ospedale e poi in una struttura sanitaria di Montesilvano. Il 5 marzo 2015 l’anziano muore, ma a distanza di oltre un anno dalla richiesta, gli viene riconosciuta – postuma – l’invalidità civile. L’accompagnamento, purtroppo, non serve più.