Pescara: i “prigionieri” di Via Rigopiano

L’incredibile vicenda dei residenti delle case popolari di Via Rigopiano a Pescara, costretti a vivere nel degrado e sotto costante minaccia degli abusivi.

Appare inaccettabile in una città come Pescara, che si definisce moderna ed ambisce ad un’alta qualità della vita, scoprire in un’area nemmeno poi così decentrata come quella dell’ospedale, a due passi da lussuose villette a schiera e ad un tiro di schioppo dal centro urbano che ci sia gente costretta a vivere nelle condizioni in cui sono costretti a vivere i residenti delle case popolari Ater di Via Rigopiano. Immagini shock quelle girate dalla troupe di “In Cronaca” in onda questa sera alle 22.30 che testimoniano uno stato di disagio assurdo per i residenti, sporcizia nei cortili, sottoscala impraticabili, allacci abusivi alla corrente elettrica e come se non bastasse inquilini tenuti sotto scacco da una manciata di residenti abusivi con quotidiani atti intimidatori, minacce e soprusi. Il tutto nella colpevole indifferenza delle istituzioni, l’Ater, ma anche il Comune di Pescara e le Forze dell’Ordine che in certe situazioni hanno le mani legate. Nonostante le sollecitazioni e le segnalazioni da parte, in particolare, del sindacato degli inquilini del Sunia, nessun provvedimento su questa piccola zona della città. Soltanto qualche tempo fa un inquietante fatto di cronaca, un accoltellamento tra pregiudicati sotto gli occhi atterriti anche di alcuni bambini in una terra di nessuno dove regna l’inciviltà e la microcriminalità e per chi desidera vivere in pace, paga regolarmente affitto e tasse, non sembra esserci futuro.