Pescara: “Non sparate sulla Croce Rossa”

Il Comitato di Pescara della Croce Rossa costretta a trovarsi una sede autonomamente dopo una serie di promesse vane ed accordi disattesi.

Ad onor del vero il peccato originale risale al 2015 quando l’allora commissario della Croce Rossa di Pescara ed il Comune siglarono un accordo assolutamente sconveniente per la Croce Rossa, da una parte si metteva a disposizione dell’amministrazione Comunale un terreno vicino al Porto di proprietà della Croce Rossa Nazionale, e non del comitato di Pescara, e dall’altra si concedeva la struttura di Villa Fabio con una clausola in base alla quale, per ragioni d’interesse pubblico, la CRI era obbligata con un preavviso di almeno 180 giorni a riconsegnare i locali. Con l’insediamento ai vertici del Comitato del marzo 2016 dell’avvocato Fabio Nieddu, immediate sono partite le richieste di ridefinizione dell’accordo puntando sul fatto, in particolare, che la struttura di Villa Fabio era assolutamente inadeguata ed anti economica per il Comitato. Documenti, però, non recepiti o addirittura travisati con una delibera, la 883 del 13 dicembre del 2016, nella quale il Comune parla di richiesta di disponibilità del primo piano, richiesta, garantisce Nieddu, mai avanzata:

“Si é fatta tanta confusione su questa vicenda – riferisce Nieddu – resta il rammarico per come un’associazione così importante come la Croce Rossa sia stata trattata, ma per noi il capitolo é chiuso siamo felici di aver trovato in breve tempo una soluzione nei nuovi locali di Via Doria.”

IL SERVIZIO DEL TG8:

Comunicato stampa Capogruppo Forze di Libertà Vincenzo D’Incecco su trasferimento Croce Rossa

Il capogruppo di Forze di Libertà Vincenzo D’Incecco, oggi presente alla Conferenza stampa con cui il Presidente della Cri di Pescara Fabio Nieddu, ha presentato la nuova sede della Cri a Pescara, in via Andrea Doria, e annunciato la riconsegna odierna dei vecchi spazi in via Avezzano alla Provincia con la firma del relativo verbale.

“Finalmente oggi sono caduti molti veli di una vicenda dalla quale Comune e Provincia escono con le ossa rotta, rimediando una figura veramente imbarazzante. Lo strappo che oggi si è consumato tra la Croce Rossa Italiana – Sezione di Pescara da un lato e Comune e Provincia di Pescara dall’altro è una vergogna per le Istituzioni che governano la nostra città, una fotografia esatta della totale incapacità di dialogo di un sindaco e di un Presidente evidentemente inadeguati ai ruoli ricoperti. Da oggi la Croce Rossa, alla quale rinnoviamo la nostra stima, solidarietà e sostegno incondizionato, ha una nuova sede, reperita in autonomia, senza dover ringraziare né il Comune né la Provincia, ma la vicenda non finisce qui: per il prossimo 20 aprile è stata convocata la riunione dei Presidenti di Gruppo che Forze di Libertà aveva chiesto lo scorso 9 aprile, sollecitandone l’urgenza a fronte di uno sfratto esecutivo fissato per oggi. Parliamo di una riunione sicuramente tardiva, ma che comunque terremo e nella quale chiediamo sin d’ora al Presidente Di Marco di presentarsi con tutto il faldone inerente il ‘caso’ sul quale intendiamo andare fino in fondo. Vogliamo capire perché Di Marco sia andato avanti con lo sfratto nonostante la Croce Rossa avesse garantito il pagamento del debito della precedente governance, vogliamo capire l’imbarazzante balletto del Comune sulla sede assegnata-non-assegnata alla Cri e qual è oggi l’effettiva destinazione di quegli spazi in via Avezzano. Smentita su tutta la linea la fragile difesa dell’assessore Teodoro e del sindaco Alessandrini che, chiamati in causa dal Presidente Di Marco, hanno sostenuto che il Comune aveva già assegnato una sede alternativa, in via del Circuito, alla Croce Rossa e di essere in attesa che i vertici della Cri andassero a prendere le chiavi. Oggi scopriamo che la realtà è ben diversa, ovvero che la Croce Rossa aveva subito sollevato obiezioni circa la dislocazione della presunta nuova sede, in una zona ad alta intensità di traffico, oltre che sui costi dell’affitto e dei lavori di manutenzione straordinaria e di adeguamento degli spazi che avrebbe dovuto sostenere la Croce Rossa con una spesa di circa 60-70mila euro, chiaramente improponibile per un’Associazione che vive di volontariato e che non è a scopo di lucro. Poi scopriamo che la sede una volta è stata assegnata, poi è stata ripresa dal Comune, prima si assegnava tutto il fabbricato, poi solo un piano, poi il vicesindaco Blasioli ha dichiarato pubblicamente che ‘il Comune doveva impegnarsi a trovare una sede per la Cri’, poi viene fuori la richiesta del Comune che intendeva appropriarsi del fazzoletto di terra di proprietà della Cri nazionale adiacente il Museo del Mare per l’ampliamento della stessa struttura, insomma un balletto schizofrenico che rivela una sola cosa: Comune e Provincia hanno sbattuto la porta in faccia a una gloriosa Associazione che da decenni opera per aiutare gratuitamente chi ha bisogno, un’onta che resterà attaccata al petto del sindaco Alessandrini e del Presidente Di Marco e dalla quale esprimiamo tutta la nostra distanza istituzionale oltre che politica. Ma la vicenda non finisce qui-: se per la Croce Rossa da oggi si apre una nuova pagina, la politica deve ancora fare chiarezza su una vicenda che non ci piace affatto. Per il prossimo 20 aprile il Presidente Di Marco ha convocato la riunione, a questo punto ‘postuma’, sul ‘caso’ e in quella sede sarà il gruppo Forze di Libertà ad aprire il faldone sulla Croce Rossa: il presidente Di Marco dovrà chiarirci perché ha mandato avanti le carte dello sfratto dai locali di via Avezzano a fronte della disponibilità della Croce Rossa a saldare tutto il debito contratto dalla precedente governance, debito che peraltro stava già pagando. In quella sede approfondiremo il ruolo del Comune di Pescara in tutta questa vicenda e quale sia stata la convergenza tra Comune e Provincia per mettere alla porta la Croce Rossa, ma non basta: il Presidente Di Marco ha sostenuto di aver bisogno dei locali di via Avezzano per l’ampliamento della sede della Protezione civile provinciale. A questo punto chiediamo sin d’ora al Presidente di portare il 20 aprile il progetto inerente il presunto ampliamento, di consegnarci le carte inerenti la disponibilità economica già esistente per la rapida esecuzione delle opere di adeguamento dei locali, e soprattutto l’eventuale sollecito evidentemente ricevuto, a tal proposito, anche dalla Prefettura di Pescara, che condivide con la Provincia gli spazi della Protezione civile. In assenza di tali documentazioni, sarà nostra premura interpellare personalmente il Prefetto Basilicata per sapere se c’era una reale necessità di ampliare le superfici destinate alla Protezione civile o se l’iniziativa fa capo esclusivamente al Presidente Di Marco”.