Palazzi di via Lago di Borgiano a Pescara: entro la primavera il bando per l’abbattimento

Incontro in municipio a Pescara sull’abbattimento dei tre edifici di via Lago di Borgiano nel corso del quale è stato annunciato che entro la prossima primavera sarà pronto il bando di gara per poter aprire il cantiere.

All’incontro hanno partecipato il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il sindaco Carlo Masci con l’assessore all’edilizia residenziale pubblica Isabella Del Trecco, il direttore generale Tommaso Vespasiano, il direttore del Dipartimento Lavori pubblici Fabrizio Trisi e il dirigente Marco Molisani, il presidente dell’Ater di Pescara Mario Lattanzio con il Direttore Pina Di Tella e l’Ufficio tecnico, e alcuni tecnici della Regione Abruzzo.

Il presidente Sospiri ha evidenziato che bisogna “Mettere a frutto il maxi-finanziamento da 11milioni e mezzo di euro erogato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministero dell’Economia. L’Ater, stazione appaltante, ha già pronto il progetto di fattibilità e a giorni verrà pubblicato il bando per affidare la progettazione definitiva ed esecutiva. Nel frattempo abbiamo istituito il Tavolo Tecnico Regione-Comune e Ater per progettare il futuro assetto dell’intero comparto che comprende via Lago di Borgiano, via Lago di Capestrano e via Tavo, ovvero decidere cosa realizzare una volta demoliti i tre edifici, e su questo abbiamo idee già chiare: i tre palazzi dovranno lasciare spazio a opere di riqualificazione e recupero urbano, pensando a piazze, strutture polifunzionali, anche impianti sportivi, verde e servizi”.

Il presidente Sospiri, inoltre, ha aggiunto che “Fino a ieri abbiamo parlato del problema via Lago di Borgiano, ossia dei tre palazzi che il 4 luglio 2017 il Comune di Pescara ha dovuto sgomberare in una notte perché una relazione della Labortec ha annunciato il rischio di un crollo imminente, lasciando 85 famiglie senza casa.

Da oggi si apre un nuovo capitolo della vicenda e sarà quello della rinascita di un intero quartiere. Oggi, durante la riunione, abbiamo fissato dei paletti e dei punti fermi: l’Ater ha pronto il progetto di fattibilità ed entro poche settimane ci sarà la progettazione esecutiva. Che significa poter pubblicare il bando per la demolizione dei tre edifici a rischio collasso, intervento complesso che comunque seguiremo da vicino e che determinerà anche l’assunzione di precise misure di sicurezza a tutela degli altri edifici circostanti e dei relativi inquilini. Per quella data però dovremo anche sapere cosa vogliamo realizzare una volta demoliti i tre edifici ed è qui che entrano in gioco Comune e Regione che devono tracciare i percorsi progettuali potendo contare su un poderoso sisma-bonus. Le strade da intraprendere sono molteplici: da un lato occorre prevedere la disponibilità di alloggi sul territorio, non attraverso nuove edificazioni popolari, che significherebbe consumo del suolo, ma magari acquistando edifici già costruiti, fermo restando che, per utilizzare il fondo, gli stessi dovranno rispondere a requisiti puntuali sul piano dell’efficientamento energetico.

Dall’altro si potrà pensare alla riqualificazione degli immobili popolari esistenti, e per questo l’Ater avrà un altro compito da realizzare subito, ovvero deve dotarsi di una fotografia esatta della situazione sismica ed energetica del proprio patrimonio, oltre che della situazione sotto il profilo strutturale, per sapere in quali edifici sono necessari ad esempio ascensori o interventi sui vani scala per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Questo significo che nel progettare la rinascita di via Lago di Borgiano dovremo tener conto della riqualificazione dell’intero comparto di Villa del Fuoco-Rancitelli, pensando a opere pubbliche capaci di aumentare il livello della qualità nel contesto urbano e la sua dotazione infrastrutturale, allungando lo sguardo sino a via Lago di Capestrano, dove andremo ad abbattere anche il Ferro di Cavallo, e via Tavo, e ancora più a nord, fino a via Rigopiano, perché oggi abbiamo l’occasione unica e irripetibile di rivoluzionare tutta la parte ovest della città di Pescara”.