Operazione Earthquake, al via i primi interrogatori

Operazione Earthquake, al via i primi interrogatori domani mattina in tribunale a Pescara, intanto D’Angelo rimesso in libertà e la lista indagati cresce.

Inizio alle ore 10.30 al cospetto del Gip Gianluca Sarandrea sfileranno i sette colpiti da misure cautelari, anzi sei, perchè il giudice ha deciso di rimettere in libertà il Responsabile Unico di procedimento per i lavori alla scuola di Bugnara, il pratolese Antonio D’Angelo, il quale ha fornito le prove del suo alibi granitico: il giorno delle presunte dazioni era ricoverato in ospedale. D’Angelo, però, resta nella lista degli indagati e la sua figura é ritenuta dalla Procura chiave, tanto da ipotizzare una sorta di confronto all’americana con il principale indagato, l’architetto Angelo Melchiorre. Altra figura chiave quella dell’imprenditore umbro Stefano Roscini il quale ha già annunciato, tramite il suo avvocato Pietro Gigliotti, che non si avvarrà della facoltà di non rispondere e collaborerà con i magistrati, chiarendo, però, che nulla ha a che fare con il consorzio Ges.com, l’impresa che avrebbe beneficiato di favori per i lavori post-sisma. Roscini, dal canto suo, dovrà, però, anche chiarire il senso del biglietto che gli uomini della Forestale hanno trovato nel suo appartamento, che ha tutta l’aria di un elenco di beneficiari di presunte tangenti e tra questi una voce in particolare: la politica con a fianco il numero 5. Intanto chi sta collaborando fattivamente con la Procura é certamente l’altro imprenditore umbro Alberto Cirimbilli il quale ha non solo confessato di aver pagato una tangente di 10 mila euro per assicurarsi i lavori della ricostruzione della scuola Clemente di Bugnara, ma ha anche indicato un’altra persona alla quale avrebbe consegnato una mazzetta da 5.000 euro in pezzi da 100. In un primo momento si pensava fosse Antonio D’Angelo, ma, dopo un ulteriore accertamento, pare sia invece un tecnico molto vicino a Melchiorre, se così fosse la lista degli indagati crescerebbe. Al centro dell’inchiesta non solo la scuola di Bugnara, ma anche la ricostruzione post sisma di alcuni aggregati a Bussi, per la quale saranno ascoltati domani il direttore dei lavori Emilio Di Carlo, l’architetto progettista Marino Scancella e gli altri arrestati, tutti umbri, oltre a Roscini, l’ex colonnello dell’esercito l’80enne Giampiero Piccotti e l’ex consigliere comunale di Gubbio Angelo Riccardini