Omicidio Alessandro Neri: il giallo dei soldi prelevati prima di sparire

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Arrestati perché ritenuti colpevoli di una serie di reati, non certo, per ora, di omicidio, gli “amici” di Alessandro Neri chiamati, a questo punto, a dare delle risposte.

Un microcosmo di criminalità ora, più che mai, messo alle strette dagli importanti passi in avanti dei carabinieri. Dopo una prima fase di studio della situazione, esaminando anche altri contesti come si conviene, a dare uno slancio deciso per la risoluzione del giallo dell’omicidio di Alessandro Neri, l’individuazione di questo piccolo mondo parallelo al quale la vittima si era avvicinata, guardandosi bene dall’esserne parte integrante, ma comunque, come ha ricordato ieri in conferenza stampa il Colonnello Riscaldati, mantenendo un ruolo “collaterale”. Droga, armi, estorsioni, questo lo scenario intorno al quale, secondo gli inquirenti, agivano i sei arrestati, in particolare i fratelli Insolia e tra questi Junior, il più intraprendente del gruppo, che nelle intercettazioni vantava un rapporto solidale con Alessandro. Svelato il legame ora si tratta di andare ancora più a fondo, entrare nelle pieghe degli affari più o meno leciti che la vittima conduceva, per trovare le giuste risposte ad una serie di domande, una su tutte, perché quel 5 marzo, poco prima di sparire, Alessandro dopo aver riaccompagnato la madre a casa, è uscito e poi rientrato per portar via una grande somma di denaro, pare più di 10 mila euro? A chi doveva questi soldi? Ma soprattutto perché non sono stati sufficienti per salvargli la vita?