Occupazione in Abruzzo: cresce ma a tempo determinato

L’Abruzzo registra, secondo i dati Istat, nel 2017  un incremento dell’occupazione ma soprattutto a tempo determinato. L’analisi dell’economista Giuseppe Mauro.

Segnali positivi per il mercato del lavoro in Abruzzo dove nel 2017,  dai dati Istat , emerge una crescita dell’1,1% con 491 mila occupati in più. L’economista abruzzese e docente universitario Giuseppe Mauro rileva che, sebbene anche il Centro sud d’Italia abbia agganciato la ripresa, dopo la grande crisi iniziata dal 2008, la nuova occupazione è trainata soprattutto dai contratti a tempo determinato. In Abruzzo dei 6.000 nuovi posti di lavoro, 4.800 sono a termine.

Il prof Mauro spiega che “I migliori risultati si hanno in provincia di Pescara 146mila occupati in totale (+ 3,3 %), grazie al forte impulso del terziario. Seguono Teramo con +2,2 %, Chieti, la provincia più industrializzata, con lo 0,1 %  mentre arretra L’Aquila con -0,9 per cento. La crescita dell’occupazione, pur importante dopo anni di intensa disoccupazione, appare significativa ma non rilevante rispetto al 2016. E rispetto al periodo pre-crisi  si registra una diminuzione di 20mila lavoratori, un dato più alto rispetto al resto d’Italia (-3,9 per cento contro lo 0,3 per cento). Inoltre l’ 80 per cento del lavoro è precario e a tempo determinato. Da ricordare il calo demografico dovuto alla bassa natalità, l’instabilità, l’esistenza di un modello squilibrato tra gli inclusi e gli esclusi, tra i giovani e gli anziani in cui dominano l’incertezza e il basso salario. La nostra regione cresce  poco e non riesce a tornare ai numeri  del periodo che ha preceduto il 2008. La spinta alla crescita può venire dalle riforme messe in campo dallo Stato come per esempio le misure per la riduzione del fisco e della spesa pubblica, o il trasferimento di risorse dalle rendite al lavoro. Ma anche l’Europa gioca un ruolo soprattutto per quanto concerne le politiche di welfare “.

IL SERVIZIO DEL TG8:

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