No al cemento sulla via Verde della costa Teatina

Costituito un Osservatorio indipendente per monitorare i lavori per la pista ciclabile e dire no al cemento sulla via Verde della costa Teatina .

Le associazioni ambientaliste WWF, Legambiente, Italia Nostra, Pro Natura, LIPU, FAI,  Marevivo e Altura, insieme al comitato “Salviamo Le Morge” annunciano che vigileranno, attraverso un Osservatorio indipendente sulla via Verde della costa Teatina e, in attesa del Parco Nazionale della Costa Teatina, chiedono il rispetto del progetto originario respingendo l’ipotesi di richieste di varianti sul percorso ciclopedonale che verrà realizzato sull’ex tracciato ferroviario lungo i litorali di Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino e Vasto. Nel corso di una conferenza stampa svoltasi oggi a Pescara i presidenti regionali delle associazioni hanno lanciato un appello alla Regione e alla Provincia di Chieti chiedendo di scongiurare che il progetto originario dell’opera venga cambiato visto che i lavori sono appena cominciati.

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Le associazioni affermano “Vogliamo che la Via verde sia un’infrastruttura fondamentale per la crescita della Costa dei Trabocchi, o che si riveli soltanto l’ennesima storia all’italiana con una buona idea rovinata da varianti miopi e localistiche? Lo strumento individuato è la costituzione di un Osservatorio Indipendente per monitorare i lavori e scongiurare “varianti strumentali” ventilate dai comuni, come quella su Torino di Sangro che vorrebbe spostare il tracciato fuori dal tratto della ferrovia, privandolo del suo valore iniziale e trasformando il progetto nell’ennesima potenziale cementificazione con strade, parcheggi e sottrazione di verde. Si chiede alla Provincia di Chieti e alla Regione Abruzzo di adoperarsi concretamente e seriamente per scongiurare questi potenziali e pericolosi scenari e la giusta attenzione e condivisione per un intervento così altamente strategico, legato all’efficacia della pianificazione della rete ciclabile e all’appetibilità nei confronti degli utenti e della domanda turistica potenziale Il protagonismo dei territori è importante ma deve essere volto ad andare decisamente oltre le strumentalizzazioni e le vecchie logiche speculative. La pista ciclabile sul vecchio tracciato ferroviario è elemento di recupero per abbellire e arricchire, un’opportunità che può cambiare in positivo il volto di quel territorio. Un’opera da circa 8 milioni di euro, ritenuta dalla stessa Provincia di Chieti “il principale brand turistico del territorio provinciale, quale attrattore turistico e moltiplicatore economico, uno dei tratti di pista ciclabile tra i più suggestivi d’Europa”. Le associazioni intendono vigilare perché questa non sia solo una vuota affermazione, e lo faranno seguendo i lavori e presentando una serie di accessi agli atti, ovunque sia necessario, per acquisire e valutare le ipotizzate varianti, con l’obiettivo di evitare che la Via Verde venga snaturata e diventi soltanto una scusa per l’ennesima cementificazione che sarebbe, tra l’altro, in totale contrasto con il brand strategico per tutto il territorio regionale fondato su Abruzzo regione verde d’Europa. Tutto questo sempre in attesa del varo del Parco Nazionale della Costa Teatina, formidabile strumento di tutela e di valorizzazione del territorio, che potrebbe cambiarne in meglio l’economia nonostante la miopia politica che da oltre 15 anni ne rallenta assurdamente l’effettiva istituzione”.

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