Moschea in via Pisa a Pescara: ancora polemiche

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Moschea in via Pisa a Pescara: ancora polemiche. Gli iscritti all’associazione islamica chiedono scusa ai residenti. Fi critica il Comune.

Non accennano a placarsi le polemiche sulla moschea di via Pisa a Pescara. Un luogo in cui gli iscritti all’associazione islamica An Noor si recano per pregare e che è salito alla ribalta delle cronache, e seguito anche dal Tg8,  a causa delle lamentele dei residenti che ritengono che le condizioni di sicurezza e quelle igienico sanitarie non vengano rispettate e chiedono l’intervento delle autorità competenti. Gli iscritti all’associazione islamica ribadiscono che non è loro intenzione arrecare alcun disturbo ai residenti della zona. Sono originari del Bangladesh e del Pakistan e si riuniscono più volte al giorno per pregare ma il locale di via Pisa è anche punto di incontro per iniziative culturali per la comunità che è composta da un centinaio di persone. I consiglieri comunale di Forza Italia Vincenzo D’Incecco, Marcello Antonelli e Fabrizio Rapposelli, raccogliendo la segnalazione dei residenti, e rispondendo anche a Sinistra ecologia e Libertà ,tornano a sollecitare il Comune ad intervenire e chiedono controlli della Asl.

In una nota si legge che  “La bandiera della presunta ‘città multetnica’ non può esonerare alcuno dal rispetto rigoroso delle norme e delle leggi che sono uguali per tutti. Tradotto: se un locale viene assegnato a un’associazione culturale per svolgere iniziative culturali, come nel caso del locale di via Pisa concesso a un’Associazione di fede musulmana, quello stesso spazio non può essere trasformato in una moschea sotto copertura. Fanno bene i cittadini a chiedere chiarezza, fa male Sel a tentare di insabbiare la realtà, muovendo accuse di razzismo a cittadini che, a fronte di quanto sta accadendo in ogni parte del mondo, hanno semplicemente paura. E proprio l’intervento inopportuno di Sel oggi ci ha convinto della bontà e dell’urgenza dell’interrogazione già presentata al sindaco Alessandrini per capire la reale natura di quello spazio aggregativo, interrogazione che verrà discussa in occasione della prossima seduta del Consiglio comunale. La situazione in via Pisa si sta facendo evidentemente incandescente. Da anni un piccolo locale situato al pianterreno di un palazzo residenziale, dove ci sono negozi, abitazioni, uffici, dunque in pieno centro, è occupato da una presunta Associazione culturale di religione islamica. Tutto legittimo, se non fosse che da tempo ormai le attività svolte da quella stessa Associazione sembrano aver assunto una piega un po’ diversa dalle finalità iniziali. Nei giorni scorsi abbiamo raccolto l’appello alla chiarezza lanciato da alcuni cittadini che hanno riferito come in quel locale si registra un andirivieni continuo di cittadini di religione islamica, ma non parliamo di 10, 20, foss’anche 30 persone. Parliamo di centinaia di unità che, contemporaneamente, si ritrovano nella struttura, peraltro completamente oscurata all’esterno, visto che due vetrine hanno le serrande costantemente abbassate e viene utilizzata solo una porta a vetro patinata come punto di ingresso e di uscita. I residenti dunque vedono solo il costante, continuo, incessante viavai e ascoltano, distintamente, le preghiere collettive che vengono praticate all’interno della struttura, con il tipico comportamento che si osserva, in genere, nelle moschee, ovvero i fedeli che prima di entrare per la preghiera, lasciano le scarpe o le ciabatte all’esterno del locale, una procedura che diventa ingombrante nel periodo del Ramadan, quando le presenze si moltiplicano in maniera tangibile, con arrivi anche da fuori provincia. A questo punto abbiamo avanzato il sospetto legittimo che quel locale sia stato trasformato in una vera e propria moschea, e per tale ragione abbiamo rivolto un’interrogazione al sindaco Alessandrini chiedendo  quale genere di attività si svolge all’interno di quel locale di via Pisa? Attività culturali, incontri, dibattiti, o parliamo di una moschea? E ovviamente dal sindaco non ci attendiamo una risposta generica, ma una risposta basata su un’indagine conoscitiva che ha tutto il potere e il dovere di svolgere a tutela del territorio, anche in termini di sicurezza pubblica. E poi: quel locale di via Pisa quante persone può effettivamente contenere? È legittima la presenza, praticamente quotidiana, di centinaia di persone? Ci sono i servizi igienici necessari e previsti dalla legge, anche per le eventuali sedi associative? Vengono rispettate tutte le norme in materia di sicurezza, comprese le uscite d’emergenza o le porte antipanico? Corrisponde al vero che all’interno di quel locale vengono anche preparati, somministrati e consumati dei pasti? E in quali condizioni avviene tutto ciò? Oggi abbiamo registrato l’intervento a sproposito di Sel che vuole addirittura zittire la legittima protesta dei cittadini, sbandierando lo stendardo della città ‘multireligiosa’, in nome del quale, a loro dire, tutto dev’essere concesso a chi non è cattolico. Praticamente siamo di fronte al razzismo al contrario: e allora a Sel ricordiamo che la legge è uguale per tutti, cattolici, musulmani, atei e laici. Se in via Pisa c’è una moschea, quel luogo di culto dev’essere ufficializzato e deve rispettare le norme edilizie, e non può certo ospitare cento persone se è nato per accoglierne 20. A questo punto chiediamo sicuramente l’approfondimento della vicenda e, se non saremo soddisfatti delle risposte del sindaco Marco Alessandrini ci attiveremo in altre sedi, a partire dalla Asl, per chiedere controlli immediati”.

 

 

1 Commento su "Moschea in via Pisa a Pescara: ancora polemiche"

  1. david celiborti | 10/07/2016 di 11:36 |

    E’ diventato impossibile vivere a Pescara e in altre città d’Italia. C’è un’invasione di cavallette islamiche! Si attestano con la forza dovunque, creano problemi a livello internazionale, si combattono tra di loro (sunniti e sciti!) in nome di allah. Io credo che abbiamo già quasi vinto la loro battaglia contro noi”crociati” insediandosi in ogni posto recondito della terra! Il bello è che fanno propaganda e riescono anche ad islamizzare, per l’ignoranza di chi,poi, ama la violenza! Io ho parlato di tante nostre città islamizzate, detriorate, abbruttite ed abrutite dalla presenza musulmana! Avevamo una vistosa delinquenza locale e nazionale (le varie mafie, microcriminalità, rom, sinti ) per non pensare di accollarci altra delinquenza ed altro degrado! L’altro giorno quando ho visto il flmato che ritraeva a Roma la Biblioteca di Nerone invasa da materassi e sporcizia varia mi si è stretto il cuore! Loro hanno vinto la guerra persa nel 732 d.C. contro Carlo Martello e tutte le crociate del passato, introducendosi con la falsa scusa di fuggire da paesi in guerra, per farsi accogliere come “poveri” migranti bisognosi! Non ci siamo accorti che ci stanno circondando! Quando scoppierà una rivolta generale non ci saranno più musulmani tranquilli e musulmani bellicosi e tracotanti: esisteranno solo musulmani che ci addomesticheranno al loro corano! Purtroppo in Italia esistono stupidi delinquenti come Amadeo Mancini che ha ucciso il nigeriano a Fermo! Costui ha dato la possibilità al governo oggi presente a Fermo capeggiato da due persone ignoranti e prive di scrupoli Boldrini e Boschi, che hanno già combinato guai seri all’Italia, di dire : non deve esserci razzismo, dobbiamo accogliere quelli che saranno gli italiani di domani ! Costoro come hanno detto in propaganda sono la ricchezza del nostro PIL! Amadeo Mancini con il suo stolto ed esecrabile gesto ha permesso al governo di essere magnanimo nell’accoglienza di questi clandestini e quindi giustificare l’enorme afflusso! Poveri noi: allah è forte! David Celiborti

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