Montesilvano: stabilimenti balneari, arrivano i vigili anti-decibel

A Montesilvano arrivano i vigili urbani anti-decibel davanti agli stabilimenti balneari per controllare che la musica non superi i livelli consentiti dalla legge.

Dormire fa bene alla salute- lo dicono molti specialisti- e non riposare bene nelle ore notturne per alcune persone, oltre che fastidioso, può essere dannoso. L’Amministrazione comunale di Montesilvano, pertanto, se è vero che cerca di garantire le attività estive degli stabilimenti balneari della riviera, vuole preservare anche le ore di sonno e la tranquillità dei cittadini. Pertanto il Comune , per tenere sotto controllo la musica spacca-timpani della movida estiva, fa scendere in campo la Polizia municipale. L’assessore ai Lavori pubblici Valter Cozzi, rispondendo alle numerose sollecitazioni del Comitato  “Movida selvaggia”,  annuncia che le pattuglie dei Vigili urbani  sosteranno davanti agli stabilimenti ed eleveranno multe a chi non rispetta le leggi sul controllo dei decibel.

L’assessore Cozzi ricorda che “Lo scorso anno, sulla base dell’ordinanza sindacale numero 372 del 20 luglio 2017, le multe ammontavano a 310 euro”.

Il comitato spontaneo, composto da circa 600 residenti di via Livenza, via Crati, via Corridoni, lungomare di Pescara e Montesilvano e parte dei Colli, aveva inviato anche una lettera al prefetto  di Pescara Gerardina Basilicata chiedendo un incontro urgente, visto che il problema ormai si protrae dal 2013. Avevano poi incontrato anche  l’assessore Cozzi e il sindaco di Pescara Marco Alessandrini. L’area dalla quale arrivano maggiori proteste è quella antistante la zona delle Naiadi dove, uno stabilimento in particolare, secondo i residenti, alle 2 del mattino, tiene la musica ad altissimo volume che arriva dentro le case anche se le finestre sono chiuse. I cittadini sperano in una soluzione definitiva dopo lettere, proteste, incontri, esposti in Procura a cui sono seguite indagini della Questura e dell’Arta che hanno evidenziato reati che vanno dal disturbo della quiete pubblica, alla privazione del sonno, alla violazione delle ordinanze e delle licenze comunali e all’ordine pubblico.