Mobilità sostenibile: città abruzzesi ancora in ritardo

Primo rapporto di Legambiente sulla nuova mobilità urbana, crescono gli spostamenti a zero emissioni, ma ancora in ritardo le città abruzzesi.

Italia divisa in due anche nella speciale graduatoria stilata dal rapporto di Legambiente sulle migliori città per emissioni zero ed accessibilità. Tutte le città del nord ai primi posti, quelle del sud nella cosiddetta parte destra della classifica. E nella nostra Regione? Intanto partiamo con il dire che, ad esempio, l’Abruzzo è terzultimo, avanti solo a Molise e Basilicata, per numero di centraline a ricarica veloce e quintultimo per numero di centraline a ricarica lenta, anche se rispetto al 2018 le infrastrutture di ricarica sono quasi raddoppiate. Sulla mobilità sostenibile, invece, tre i parametri scelti: l’accessibilità (Trasporto Pubblico, car sharing ed utilizzo bici); zero emissioni legate alla natura degli spostamenti elettrici, in bici o a piedi e alla presenza di politiche urbane di mobilità sostenibile. Al primo posto, sembra assurdo, c’è Milano, per trovare invece la prima città abruzzese bisogna scendere al 55° posto dove troviamo Pescara. Segue, non proprio a ruota, Chieti all’83° posto anche se, come ha fatto notare il presidente di Legambiente Abruzzo Di Marco, i provvedimenti messi in campo sono incoraggianti ma non sono stati puntualmente comunicati per una valutazione complessiva. L’Aquila all’89° posto anche per i disagi che il capoluogo di Regione continua a patire a distanza di 10 anni dal sisma e Teramo sestultima tra i 104 capoluoghi di Provincia in netto ritardo sia nell’individuazione di risorse che di provvedimenti specifici sul tema. Contestualmente al rapporto, Legambiente ha anche firmato questa mattina un protocollo d’intesa con il Polo regionale “Inoltra” e l’Its Mo.St. che prevede una serie d’iniziative condivise svolte a sviluppare attività di promozione e diffusione dei sistemi di Urban Sharing Mobility, ma anche iniziative di sensibilizzazione, educazione e formazione sulla mobilità sostenibile, sulla cittadinanza attiva, volontariato ambientale e sul rapporto tra scuola e territorio.