Metanodotto Sulmona: ok del Ministero, ma si pensa a ridurre le emissioni

Ancora un duro colpo per amministratori e cittadini della Valle Peligna che si battono contro la realizzazione della centrale di compressione della Snam. Arriva un nuovo ok dal Ministero.

La firma sul decreto che autorizza la realizzazione della centrale di compressione tra Sulmona e Pacentro, sul lungo metanodotto dalla Puglia all’Emilia Romagna progettato dalla Snam, é arrivata mercoledì scorso subito dopo le elezioni. Nel decreto di sei pagine firmato dal direttore generale del Ministero per lo sviluppo economico, Gilberto Dialuce, ed inviato alla Presidenza del Consiglio, ai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali, alla Regione Abruzzo, alla Provincia de L’Aquila, al Comune di Sulmona e alla stessa Snam, viene spiegato il motivo del parere positivo dopo aver ripercorso tutto l’iter, sottolineando la necessità di assicurare l’approvvigionamento  sul territorio italiano ed europeo. Nel decreto, però, si riserva attenzione anche alla sicurezza del territorio, suggerendo la modifica dell’alimentazione della centrale stessa, inizialmente prevista a gas, ma secondo il Ministero possibile anche elettricamente, al fine di ridurre al minimo le emissioni in atmosfera. Basterà ad ammorbidire la posizione assolutamente contraria di Regione, ma soprattutto di una ventina di amministratori locali a cominciare dal sindaco di Sulmona Annamaria Casini? probabilmente no. Intanto ora ci sono 60 giorni di tempo per impugnare davanti al Tar il decreto, ma c’é anche la possibilità di un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Sull’altro fronte la Snam si mette a disposizione del territorio annunciando dettagliate verifiche nel primo dei due anni necessari, ancora, prima di far partire il cantiere. In particolare s’impegna a utilizzare i sistemi di combustione e di abbattimento delle emissioni previsti dalle migliori tecnologie ad oggi disponibili.

La replica del sindaco Annamaria Casini:

Il sindaco di Sulmona Annamaria Casini annuncia che continuerà la battaglia contro l’impianto della Snam. Il 27 dicembre 2017 il primo cittadino aveva presentato le dimissioni per protestare contro la delibera di approvazione del progetto, chiedendo inoltre al presidente del Consiglio Gentiloni di ripensare quella decisione “scellerata”. Dopo un incontro a Palazzo Chigi, a fine anno, dal quale era emerso che il decreto era ‘congelato’, il 15 gennaio scorso Casini aveva ritirato le dimissioni, annunciando che, insieme ai Comuni del comprensorio e alla Regione Abruzzo, si stava lavorando al ricorso al Tar Lazio contro la delibera.

“Non ci arrendiamo e ora più che mai continuiamo la battaglia su tutti i fronti contro la realizzazione della centrale Snam a Sulmona. E’ stato depositato ieri il ricorso al Tar Lazio contro la delibera del Consiglio dei ministri del 22 dicembre scorso, richiedendo anche la sospensiva del decreto di autorizzazione alla costruzione dell’infrastruttura, dannosa per il nostro territorio. Lunedì prossimo sarà depositato il ricorso congiunto ad adiuvandum di 14 comuni del comprensorio, ma siamo già pronti ad apportare integrazioni con incisive azioni successive. Siamo venuti a conoscenza solamente oggi del decreto del Mise, arrivato e notificato questa mattina presso gli uffici comunali. Dopo la fase legale, si passerà a quella politica in cui saranno i nuovi interlocutori a dover prendere in mano le redini della situazione per la salvaguardia del nostro territorio. Attendiamo la formazione del nuovo Governo, noi non arretreremo di un solo passo, continuando a dire no alla centrale di compressione Snam, lottando con tutti i mezzi a disposizione anche contro la realizzazione del metanodotto nei nostri territori a forte rischio sismico.