Mercatone Uno: Cassa integrazione fino al 31 dicembre

È in arrivo la cassa integrazione straordinaria per i 1.800 lavoratori di Mercatone Uno.

Lo si apprende da fonti sindacali ancora presenti al tavolo che si è aperto al Mise stamattina alle 10. Secondo il verbale che stanno firmando le parti, la Cigs partirà dal 24 maggio (giorno in cui il Tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della Shernon) e durerà fino al 31 dicembre 2019. I lavoratori non percepiscono lo stipendio dal mese di aprile (quando ne hanno ricevuto solo due terzi). Il provvedimento riguarderà ovviamente anche i lavoratori dei tre stabilimenti in Abruzzo per la cui amministrazione straordinaria è stato nominato anche un professionista pescarese, Pino Farchione.  Tornando allo sblocco della Cigs per i 1.800 lavoratori di Mercatone Uno fino al 31 dicembre 2019 “sono soddisfatto del lavoro svolto ai tavoli tenutosi al Mise per individuare, in sinergia tra le parti, strumenti e soluzioni per fronteggiare una grave crisi occupazionale che coinvolge sia i lavoratori che i fornitori del Gruppo Mercatone uno”. Così, in una nota, il vice capo di Gabinetto del Mise, Giorgio Sorial, aggiungendo che l’obiettivo adesso

“è quello di individuare un percorso concreto e condiviso, che possa favorire in tempi brevi un programma di reindustrializzazione e garantire così un futuro ai lavoratori”.

La cassa integrazione, alla fine, verrà calcolata sugli ultimi contratti dei dipendenti di Mercatone Uno e non su quelli firmati precedentemente all’accordo con Shernon (che erano più sostanziosi), come avevano richiesto i sindacati. Su questo punto

“avrei preferito che ci fosse un livello di integrazione salariale più alto, purtroppo c’è stato un accordo già firmato con la Shernon che non ha permesso dal punto di vista giuridico di fare qualcosa di diverso”, ha aggiunto Sorial all’Ansa al termine del tavolo spiegando che “non dipende dal ministero o dai sindacati, per legge è così. Era importate dare delle risposte ai lavoratori e con questo tavolo siamo riusciti a farlo veramente in tempi rapidissimi”, ha concluso.

Oltre allo sblocco della Cigs per i 1.800 lavoratori di Mercatone Uno

“è stata risolta, tra l’altro, anche la questione relativa all’intervento del fondo di garanzia dell’Inps per il pagamento del Tfr in favore dei lavoratori di società in amministrazione straordinaria passati alle dipendenze di nuovi acquirenti”.

Così, in una nota, il sottosegretario al Mise, Davide Crippa. Al tavolo di oggi al Mise – apertosi alle 10 con la presentazione dei nuovi Commissari straordinari che hanno illustrato lo stato della situazione dell’azienda – insieme all’accordo per lo sblocco della Cigs ne è stato firmato un altro anche per il rientro del Gruppo Mercatone Uno in procedura di amministrazione straordinaria. Il tavolo istituzionale su Mercatone Uno tenutosi oggi al Mise per quasi nove ore

“è durato così tanto perché per noi il calcolo della Cigs sui contratti attuali e non su quelli precedenti all’arrivo della Shernon è un grosso problema. Ne abbiamo discusso lungamente per tentare di trovare una via d’uscita ma non ce l’abbiamo fatta”.

Così la segretaria nazionale della Filcams Cgil, Sabina Bigazzi, al termine dell’incontro spiegando che

“alla fine abbiamo firmato un verbale di esperita procedura – non di accordo – in cui sosteniamo che siamo contrari a questa modalità ma che in questo modo la procedura si riesce a concludere, altrimenti i lavoratori rischiavano di restare intrappolati nel fallimento Shernon e di non accedere proprio alla Cigs”. Come sindacato però “non siamo soddisfatti, perchè secondo noi c’erano tutti i presupposti giuridici perché i lavoratori ritornassero nell’amministrazione straordinaria con le condizioni contrattuali che avevano al momento della cessione del gruppo alla Shernon. Il parere giuridico del ministero del Lavoro e del Mise purtroppo è diverso”, ha concluso Bigazzi.

“Siamo soddisfatti solo in parte”. Così il segretario nazionale della Uiltucs, Giuseppe Zimmari, al termine del tavolo al Mise su Mercatone Uno commenta gli accordi raggiunti sulla Cigs e sul rientro nella procedura di amministrazione straordinaria. “Il primo impegno, quello di accedere alla cassa integrazione siamo riusciti a rispettarlo per consentire ai lavoratori di avere un minimo di sostegno al reddito – ha continuato – Non siamo completamente soddisfatti perché la nostra idea era quella di far retrocedere anche i contratti al 2018 e ripristinare quelli fatti prima degli accordi con Shernon. I commissari però ci hanno spiegato che c’erano anche problemi di natura tecnica con l’Inps e che quindi non era possibile procedere in questo modo”. Come sindacato “abbiamo ribadito la nostra posizione, lasciamo ai lavoratori la porta aperta e la possibilità di rivendicare il loro diritto chiedendo poi i danni”, ha aggiunto Zimmari. Sulla vendita della società “è prematuro parlarne”, ha proseguito il sindacalista concludendo che i commissari “sono nuovi e devono prima prendere atto della situazione”, ma su questo punto “ci sarà forte collaborazione per ricercare le soluzioni migliori e anche le regioni dovranno svolgere un ruolo importante per valutare se sui territori ci sono delle disponibilità, visto che al momento non ci sono società in grado di acquisire tutto il perimetro di Mercatone Uno”.