Mercato etnico Pescara: corteo non autorizzato, Forconi sceglie il carcere

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Sceglie il carcere il coordinatore regionale di Forza Nuova Abruzzo Marco Forconi , condannato ad una ammenda, per un corteo non autorizzato attuato per chiedere lo sgombero del mercato etnico di Pescara.

Dopo la condanna subita per una manifestazione di protesta ha deciso di protestare scegliendo il carcere e non pagare l’ammenda alla quale è stato condannato dal tribunale. Il coordinatore regionale di Forza Nuova Abruzzo Marco Forconi per un corteo non autorizzato attuato per chiedere lo sgombero del mercato etnico di Pescara è stato condannato a pagare 2.900 euro, oppure a 10 giorni di carcere. Ha scelto la seconda opzione.

In una nota Forconi scrive “Ieri sono stato, per la prima volta e senza processo, condannato per decreto penale. Ammenda di 2900 euro o, in sostituzione, 10 giorni di arresto e 400 euro di multa. Il tutto, per aver guidato una manifestazione non autorizzata in data 30 agosto 2015 in relazione al primo inattuato sgombero del mercato etnico. Condannato per aver posto in essere un corteo, assolutamente pacifico dall’inizio alla fine, partito dal ponte del mare e conclusosi su corso Vittorio Emanuele, altezza del Comune.La mia colpa, eseguito senza autorizzazione. A prescindere dal fatto che per anni oramai ci è preclusa il sacrosanto diritto di manifestare come tutti i partiti in ogni piazza per imprecisati motivi di ordine pubblico (legati non ad atteggiamenti facinorosi dei militanti di Forza Nuova ma a contromanifestazioni di compagini politicamente antagoniste), e da qui la decisione di attuare un corteo non autorizzato in segno di protesta, c’è comunque davvero qualcosa di strano se ciò avviene a distanza di qualche giorno dallo sgombero del mercato irregolare. Un “fumus persecutionis” che trovo intollerabile verso la mia persona (6 processi subiti e altri 7 ancora da affrontare) e che mi spinge ad una estrema forma di protesta: scegliere la pena sostitutiva di 10 giorni di carcere, e 400 euro di multa. Mi auguro che il mio sacrificio possa servire a destare le coscienze sopite di tanti cittadini italiani, comprensibilmente demoralizzati a causa di una politica sempre più arrogante quanto inefficiente, ribadendo contestualmente la volontà di proseguire la nostra protesta contro il futuribile mercato etnico che dovrebbe essere allestito in un sottopasso della stazione” .