Megalò 2: diffida da Wwf, Cna e Confesercenti

 Wwf , Cna e Confesercenti presentano una diffida ai Comuni di Chieti e Cepagatti e all’impresa che dovrebbe realizzare il centro commerciale Megalò 2.

Il WWF Chieti-Pescara,  CNA e Confesercenti Chieti hanno inviato ieri un “atto di significazione e diffida” ai sindaci di Chieti e Cepagatti e alla Sile Costruzioni Srl contro la realizzazione del centro commerciale Megalò 2.

Wwf, Cna e Confesercenti ricordano, nel testo di diffida ,curato dall’avvocato Francesco Paolo Febbo,  hanno evidenziato come ” nella comunicazione di inizio lavori data dalla Sile non e’ indicato il parere n. 2775 emesso dal Comitato V.I.A. in data 23 marzo 2017 di improcedibilita’ dell’istanza di proroga per la realizzazione delle opere relative a Megalo’ 2″. Nello stesso parere “il Comitato V.I.A. ha anche rigettato il precedente parere n. 1925 emesso nella seduta del 10.04.2012”, quello in base al quale i Comuni di Chieti e Cepagatti avevano rilasciato nel 2013 le relative autorizzazioni edilizie. Il giudizio VIA n. 2775 del 23 marzo 2017 costituisce un divieto assoluto alla realizzazione delle opere del cosiddetto Megalo’2, sia di quelle autorizzate nel 2012 sia di quelle richieste con il progetto successivo. La Sile Costruzioni S.r.l. ha impugnato la decisione del 2017 davanti al Tar di Pescara ma cio’ non toglie che questo giudizio resti pienamente valido ed efficace, in attesa della discussione davanti ai giudici amministrativi, alla quale peraltro il WWF partecipera’, essendosi costituito in appoggio alla sostanziale “bocciatura” della progettata ulteriore cementificazione. Le autorizzazioni edilizie che vennero rilasciate dai Comuni di Chieti e di Cepagatti sulla base della Valutazione di Impatto Ambientale 1925/2012, sono ormai prive di valore perche’ mancanti del necessario ed indispensabile atto autorizzatorio presupposto del parere favorevole del Comitato VIA. L’organismo di valutazione regionale ha ,infatti , saggiamente tenuto conto anche della sostanziale modificazione delle condizioni ambientali, infrastrutturali, idrauliche e socio economiche del contesto territoriale interessato nel frattempo intervenuta. Sulla base di queste premesse abbiamo diffidato la Sile perche’ non dia corso all’inizio dei lavori e i Comuni di Chieti e Cepagatti, nelle persone dei rispettivi Sindaci, a impedire l’avvio dei lavori (il Comune di Chieti si e’ gia’ espresso in tal senso) e a revocare, previa immediata sospensione, i titoli edilizi in favore della Sirecc S.r.l., ora Sile Costruzioni S.r.l.”.

Anche il sindaco Luciano Di Lorito interviene sul prossimo ampliamento dell’area commerciale dove insiste il Megalò a Chieti Scalo. Il primo cittadino lancia l’allarme e afferma che la realizzazione di Megalò 2 aumenterà il rischio per gli abitati di Spoltore.

In una nota il sindaco Di Lorito scrive “Sono preoccupato anche dalle considerazioni che le associazioni ambientaliste hanno fatto in questi giorni. Il Wwf, sostenuto da altre associazioni (tra le quali Legambiente, Cna, Confcommercio) ha evidenziato i pericoli che comporterebbe cementificare ancora ed in maniera consistente – come scrive l’avvocato Francesco Paolo Febbo nel ricorso presentato al Tar – un’area già fortemente compromessa da imponenti costruzioni” soprattutto per “il rischio esondazione che, nell’eventualità si verificasse, procurerebbe danni catastrofici ed incalcolabili, agevolmente immaginabili. Negli ultimi anni i fenomeni alluvionali si stanno intensificando per frequenza e dimensione. Le opere realizzate a tutela della la zona commerciale di Megalò, infatti, impongono un’accelerazione al percorso del fiume e lo rendono più pericoloso quando arriva a valle, nella provincia di Pescara, anche perché riesce a trascinare con sè una quantità maggiore di detriti e materiali. Megalò è nato su una zona di esondazione naturale, lì c’era una specie di palude, e quindi è chiaro che la sua presenza aumenta la quantità di acqua e la sua velocità nella parte successiva del percorso fluviale. Se guardando al passato, dopo l’alluvione del 1992, non ci sono stati altri episodi di rilievo, “dal 2012 in poi il fiume Pescara esonda ogni anno una o più volte” ricorda il sindaco “e l’unico caso, lungo il suo percorso, dove mette a rischio le abitazioni è sul territorio di Spoltore. Il riferimento è alle palazzine di via Arno, via Mincio e via Livenza. E’ per questo indispensabile che la Regione preveda dei lavori di messa in sicurezza a tutela di circa 300 persone che, almeno una volta all’anno, sono costrette a lasciare le loro case. Una situazione intollerabile che credo sia nell’interesse di tutti scongiurare definitivamente”.

Intanto, dopo lo stop del Genio Civile, anche Confcommercio Chieti  annuncia che proseguirà ad oltranza la propria battaglia che, seppure vinta, non significa che la guerra si è conclusa.

Il SERVIZIO DEL TG8 CON LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO MARISA TIBERIO: