Mancata attuazione del Piano Neve a Campotosto: sindaco e tecnico indagati

Mancata attuazione del Piano neve a Campotosto: sindaco e tecnico indagati dalla Procura de L’Aquila a seguito delle indagini della Pg della Forestale.

Il Sostituto Procuratore della Repubblica a L’Aquila David Mancini ha dunque concluso le indagini preliminari a carico del sindaco di Campotosto Luigi Cannavicci, in qualità anche di responsabile della Protezione Civile locale,  e del tecnico comunale Massimo Marzi, ipotizzando  il reato di omissione in concorso in atti d’ufficio, per aver – secondo l’accusa – indebitamente omesso di dare attuazione al Piano neve, in ottemperanza a quanto previsto e comunque non si attivavano – recita l’ordinanza – per verificare l’attivazione, nonostante vi fosse in atto una prevista perturbazione di carattere nevoso che culminava il 18 gennaio con l’isolamento delle frazioni di Mascioni e Ortolano. In quei giorni, in tutta la Regione, ma anche a Campotosto, si viveva una situazione a dir poco drammatica, con gli abitanti sepolti sotto 4 metri di neve e alle prese con un inquietante sciame sismico che proprio il 18 gennaio si manifestò in tutta la sua potenza con una scossa di magnitudo oltre il 5.0. Molti abitanti non potevano uscire di casa per la neve, qualcuno lo fece, un 70enne che subito dopo la scossa, usci’ fuori dalla sua abitazione, ma venne travolto da una valanga causata dalla stessa scossa. In quei giorni anche diversi crolli, come quello del tetto del municipio, e la mancanza di corrente elettrica per circa 90 mila utenze. Diversi abitanti erano riusciti in qualche modo a creare dei varchi dalle loro case, in vere e proprie gallerie di neve, e l’esterno per avere delle vie di fuga in caso di scosse ancora più potenti, mentre nella frazione di Ortolano, diversi residenti trovarono rifugio in un’osteria e vennero tratti in salvo da un elicottero della Protezione Civile proveniente da Bolzano. Ora per i due indagati a disposizione 20 giorni per chiedere al Pm di poter chiarire la loro posizione attraverso un’audizione o depositando una memoria difensiva.