Malori nelle scuole a Pescara: “L’acqua non c’entra”

mensa scolastica

Due Pm, uomini dei Nas e dei Carabinieri Forestali e  quattro avvisi di garanzia già notificati, come atto dovuto, per fare piena chiarezza sulla tossinfezione  alimentare per circa duecento bambini dalle Materne alle Elementari a Pescara.

Inevitabile l’apertura del fascicolo in Procura, come risposta ad un allarme sociale non di poco conto che ha tenuto in grande apprensione nei giorni scorsi centinaia di genitori. Circa 190 bambini, tra Scuole Materne ed Elementari, costretti a ricorrere alle cure dei medici in ospedale per malori causati dal Campylobacter, entrato, chissà come, nel circuito alimentare dei Centri di Cottura gestiti dall’associazione temporanea d’impresa che gestisce le mense scolastiche a Pescara, formato dalla Cir Food e dalla Bioristoro Italia. Un batterio aggressivo che in soggetti particolarmente deboli potrebbe portare a gravi conseguenze, ma che per fortuna, in questo caso, ha provocato patologie tutte curabili con una specifica terapia antibiotica. Quello che inquieta maggiormente, però, é la sorgente da dove il batterio si trasmette, acqua, latte non adeguatamente pastorizzato,  alimenti consumati crudi o anche carne, prevalentemente bianca. Sulla base di questi imprescindibili principi si stanno muovendo gli inquirenti. In particolare gli uomini del Nucleo Anti Sofisticazione, coordinati dal Maggiore Candelli, che anche questa mattina stanno svolgendo una serie di accertamenti e soprattutto prelievi su pasti e materie prime. Elementi che saranno sottoposti ad analisi irripetibili da parte degli esperti dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo, chiamati a dare risposte precise ai due Sostituti Procuratori incaricati, la Pm Anna Benigni e il Procuratore Aggiunto Anna Rita Mantini che hanno già iscritto sul registro degli indagati tre dirigenti Cir Food, tra cui il responsabile dell’HCCP , il protocollo di monitoraggio dei punti della lavorazione degli alimenti a rischio di contaminazione, e un amministratore di Bioristoro Italia. Un viaggio a ritroso verso l’origine del problema per individuare cause e responsabilità, ed intanto la Cir Food si cautela inviando una nota stampa nella quale, dichiarando che i Nas, nei sopralluoghi effettuati nei due centri di cottura, avrebbero rilevato la piena conformità del rispetto delle norme igieniche, dirotta le attenzioni ad un’ordinanza comunale dello scorso ottobre che vietava l’utilizzo dell’acqua per consumo umano per le utenze in distribuzione nei plessi scolastici di Via Cerulli e Via Di Sotto, quasi a paventare l’ipotesi che la contaminazione venga da lì.

   (I centri di Cottura Carducci e Giardino)

Ipotesi rispedita decisamente al mittente sia dal Comune di Pescara con l’assessore all’ambiente Simona Di Carlo che ha parlato di una sessantina di prelievi da gennaio ad oggi, anche e soprattutto nelle scuole, tutti con esito negativo, ma soprattutto dall’Aca che, ricordando le proprie competenze limitate dalla sorgente al precontatore, parla di analisi tutt’ora in corso tutte in assoluta conformità con i parametri:

“L’acqua a Pescara é assolutamente potabile – spiega il direttore tecnico Lorenzo Livello – e il riferimento all’ordinanza dello scorso ottobre non ha nulla a che vedere con i malori dei giorni scorsi, per maggiore scrupolosità stiamo aspettando i risultati di ulteriori analisi più specifiche affidate agli esperti dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo, ma tutto lascia supporre che, almeno fino ai precontatori, non ci sia alcuna contaminazione batterica nell’acqua.”