L’outlet della Brioni a Penne verso la chiusura

 L’outlet della Brioni a Penne entro febbraio chiuderà i battenti. Allarme dei sindacati.

L’outlet della Brioni Roman Style a Penne entro febbraio chiuderà i battenti. I sindacati sono preoccupati e lanciano l’allarme. Nello store lavorano 4 dipendenti che ,secondo le rassicurazioni dell’azienda, saranno riassorbiti. I sindacati, però, hanno fatto presente che con la chiusura dello spaccio aziendale sarà eliminata l’opportunità per i dipendenti di acquistare capi di qualità a prezzi accessibili per le loro tasche. I prodotti Brioni Roman Style, famosi in tutto il mondo, proprio in virtù della qualità e del prestigio della griffe non sono riservati ad una vastissima clientela.Del resto da anni Brioni è ai vertici del mercato mondiale del lusso maschile. Sia nel reparto creativo che a livello di management l’azienda ha puntato molto sulle migliori professionalità. Tra i manager dell’azienda ,con sede nella località vestina, ricordiamo Francesco Pesci, Gianluca Flore, Brendan Mullane , Justin O’Shea che hanno lavorato per riposizionare il marchio al top del panorama internazionale. Nel ruolo di amministratore delegato, gli ultimi due ad avvicendarsi sono stati Francesco Pesci e Gianluca Flore. Il primo ha trascorso 17 anni in Brioni dove era partito come assistente del direttore vendite. Nel 1997 aveva assunto la responsabilità commerciale del marchio per i mercati di Asia, Oceania e Medio Oriente. Nel 2002, trasferitosi a Milano per occuparsi della showroom uomo, poi ha lasciato Brioni per Damiani International. Nel 2007 è tornato ed ha assunto il ruolo di direttore commerciale mondo e dal 2010 è diventato amministratore delegato. L’azienda ha vissuto momenti difficili: dalla chiusura della linea donna nello stabilimento di Congiunti, nel settembre del 2011, al passaggio nelle mani del colosso francese del lusso, prima Ppr oggi Kering. Dopo Pesci, dal novembre 2014, il gruppo Kering si è affidato a Gianluca Flore, proveniente da Bottega Veneta. Da qualche anno il netto calo nelle vendite ha costretto la proprietà Brioni ad avviare una rimodulazione per ritrovare l’equilibrio perso tra commesse e produzione. Il tutto si è tradotto con riduzioni di orario per i dipendenti e con l’uscita di molti lavoratori. In base al piano industriale presentato la scorsa primavera la Brioni nel 2018 dovrebbe avere una crescita nelle vendite, da 31 mila a 38 mila capi l’anno, soprattutto puntando sul rilancio dell’abito formale: il blu su blu che in passato ha vestito i più importanti capi di Stato del mondo, star del cinema internazionale e personaggi della cinematografia con James Bond, l’agente 007.