Locali da ballo: dopo Corinaldo ancora stretta sui controlli anche in Abruzzo

La tragedia alla Lanterna Azzurra di Corinaldo e le prossime festività, pongono nuovamente all’attenzione generale questioni inerenti la sicurezza nei locali. Intanto da Pescara ancora poche le richieste di autorizzazione a fronte di una gran mole di eventi previsti.

Dalla tragedia di Piazza S.Carlo a Torino, per la finale di Champion’s del giugno del 2017, a quella della scorsa notte alla discoteca la Lanterna Azzurra di Corinaldo, alle porte di Ancona.  Per quanto s’impongano norme più severe per garantire la sicurezza nei locali pubblici, si ha il timore che non se ne abbia mai abbastanza. In sede di campagna elettorale l’attuale Ministro degli Interni Matteo Salvini, lo scorso luglio proprio da Silvi per festeggiare il primo sindaco leghista in Abruzzo, Scordella, aveva auspicato meno vincoli per i sindaci costretti a misure sempre più restrittive per l’organizzazione anche di semplici sagre, ma alla luce della tragedia di ieri sera, stamane ha ricordato che le norme ci sono e che vanno rispettate. Troppo vincoli, pochi vincoli, la sensazione è che sia sufficiente rispettarli e se le associazioni di categoria legate ai locali da ballo, come la Silb-Fipe, parlano di responsabilità personali che vanno ricercate e punite senza esitazione, non c’è da lamentarsi se poi le Autorità preposte usino un pugno ancor più duro, soprattutto in questo periodo di festività. Va da se che, anche in Abruzzo, i controlli saranno ancora più severi rispetto a quanto prevede l’articolo 80 sulla normativa di pubblica sicurezza che pretende determinati requisiti in merito alla capienza e alle uscite di sicurezza, ma intanto a 18 giorni dal Santo Natale e a 22 dalla notte di San Silvestro, da fonti interne dell’amministrazione comunale di Pescara, ad esempio, apprendiamo che ad oggi, a fronte di un enorme mole di eventi pubblici e privati, non è pervenuta ancora nessuna richiesta di autorizzazione alla Commissione pubblica e spettacoli, per manifestazioni al di sotto dei 5000 spettatori, e in Prefettura per manifestazioni al di sopra dei 5000 spettatori.

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