Legnini ai vice premier in visita in Abruzzo: “La nostra regione usata come palcoscenico”

Giovanni Legnini apre al pubblico la sua sede elettorale in Via Piave a Pescara presentando i candidati della lista “Legnini Presidente” e poi si rivolge ai vice premier in questi giorni in Abruzzo.

Venerdì l’arrivo di Matteo Salvini, ieri quello di Luigi Di Maio. I due vice premier, leader di Lega e M5S, hanno deciso di trascorrere il week end dell’Epifania in Abruzzo in compagnia dei rispettivi candidati presidente alle regionali del 10 febbraio, Marco Marsilio e Sara Marcozzi:

“E’ sempre un piacere ricevere visite istituzionali importanti nella nostra Regione – ha dichiarato Legnini ai giornalisti – ma l’Abruzzo è stato confinato ad un palcoscenico per parlare di temi nazionali. Noi invece vogliamo parlare dell’Abruzzo e di ciò che serve davvero a questo Regione, parlando dei nostri progetti.”

Legnini ha poi presentato i candidati delle circoscrizioni di Pescara della Lista Civica “Legnini Presidente”, che nell’ambito della coalizione che lo sostiene, rappresenta il mondo della cultura, dell’università e delle professioni.

I sette candidati sono Alessandra Di Pietro, Bruno Paolo Amicarelli, Giovanni Di Iacovo, Enzo Imbastaro, Francesco Mancini (detto Checco), Valeria Marisi e Carla Tiboni.

Nei prossimi giorni  e nelle singole province verranno presentate le liste di Teramo (dove è candidato anche l’ex rettore Luciano D’Amico coordinatore del programma di Legnini) di L’Aquila (tra gli altri presente Americo Di Benedetto, già candidato sindaco nel capoluogo) e Chieti (ci sono il primario di cardiochirurgia di Chieti Gabriele Di Giammarco e Alessandro Lanci, il leader di Nuovo Senso Civico che ha affrontato con Legnini le battaglie contro Centro Oli e Ombrina Mare).

Legnini ha parlato di “Un’ampia coalizione di cittadini, di società civile, con molti candidati alla prima esperienza, una coalizione tra progressisti, liberali, popolari, cattolici come io auspicavo, un campo largo, repubblicano, che si richiama ai valori della nostra Costituzione, il che costituisce una novità per l’Abruzzo, ma anche per il nostro Paese. Tre sono le liste collegate alla mia candidatura – ha aggiunto – ‘Legnini presidente’, ‘Abruzzo in Comune’ che rappresenta il mondo degli amministratori locali e un’altra che rappresenta le culture del volontariato e del cattolicesimo democratico. Poi altre liste civiche e le forze politiche di centrosinistra che sostengono questa coalizione alla testa della quale vi sono i cittadini. Ho chiesto ai partiti di non essere più il centro gravitazionale della politica – ha spiegato ancora Legnini – ma di sostenere uno sforzo di innovazione”.

Rivolgendosi a quanti si candideranno per sostenerlo, Legnini li ha invitati a ‘intercettare’ coloro che in passato hanno votato il Movimento Cinquestelle. “Se vogliono votare l’inconcludenza dei Cinquestelle e ripetere esperienze fallimentari come quelle di Roma e Torino… – ha detto – Ascoltiamo anche i cittadini delusi. Il Movimento Cinquestelle è diventato un partito di potere, loro sono il potere adesso, che d’altra parte esercitano legittimamente. Il 10 febbraio chi voterà Lega non voterà Salvini, ma Marsilio: la scelta sarà tra un romano, l’inconcludenza dei 5 Stelle e di chi li rappresenta in Abruzzo e un candidato presidente voluto dalla maggioranza dei sindaci abruzzesi e da moltissimi cittadini e sostenuto da un’ampia alleanza di liberali e progressisti, cattolici democratici e popolari, in grado di dar vita a una grande stagione di governo che dia forza e autorevolezza alla nostra regione”.