Le donne di Rosciano dicono no all’impianto di compostaggio

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Il “Coordinamento donne Rosciano!” dice no alla realizzazione di un nuovo impianto di compostaggio dei rifiuti.

Il  “Coordinamento donne Rosciano!” si oppone alla realizzazione di un nuovo impianto di compostaggio dei rifiuti. Il coordinamento è nato l’8 marzo scorso spontaneamente da un gruppo attivo di donne che ha deciso di impegnarsi per la salvaguardia dell’ambiente, della salute, della vita e dei diritti fondamentali. Intanto i cittadini contrari a questa operazione hanno formato un comitato ed  hanno raccolto 700 firme per opporsi al progetto.

In una nota si legge che “Il 16 marzo è fissata la convocazione a L’Aquila per la discussione riguardante un impianto rifiuti a Rosciano che tratterà complessivamente 25.000 tonnellate l’anno tra Forsu (frazione organica dei rifiuti solidi urbani), fanghi da depurazione e frazione strutturante, a 50 metri dal torrente Nora e a poche centinaio di metri dal centro residenziale di Villa Oliveti. Non ne capiamo il senso, il motivo (chiaro che un impianto tanto grande non sarebbe utilizzato per lo smaltimento dei rifiuti prodotti da un Comune tanto piccolo come Rosciano) e a chi gioverebbe la realizzazione di un tale progetto, se non alla medesima ditta proponente o ai proprietari dei terreni? La difesa del territorio, lo stop al consumo indiscriminato di suolo, la cura del mare, dei fiumi, della qualità dell’aria che respiriamo tutti, devono essere obiettivi di ognuno, valori condivisi, perché essenziali e vitali per garantire l’esistenza stessa dell’uomo. Tali valori trascendono le autorizzazioni amministrative e le pratiche burocratiche. Parliamo di problematiche ambientali che hanno un forte impatto sulla componente femminile, in particolare sul benessere, sulla creatività e sulla qualità della vita. Il neo “Coordinamento donne Rosciano!” esprime inoltre forte preoccupazione per l’ennesimo l’incendio sviluppatosi nell’impianto ex  Seab a Chieti Scalo. Nelle strutture che operano nel campo dei rifiuti a Chieti scalo si sono sviluppati significativi roghi improvvisi, dal 2008 al 2012, ultimo in ordine di tempo quello del 2015, che ha interessato un deposito di colle Sant’Antonio, nelle colline tra Chieti e Bucchianico. Pensiamo ai bambini, i cittadini che si trovano ad affrontare da soli l’aria irrespirabile, senza conoscere i livelli di insalubrità. Ogni volta ci si domanda terrorizzati: “cosa sarà bruciato?! Possono stare tranquilli i miei figli che frequentano le scuole di Chieti scalo? Il coordinamento vuole parlare al cuore delle donne, attraverso un lavoro di rete sul territorio, finalizzato a dare visibilità e a valorizzare il ruolo delle donne sul territorio di Rosciano, a partire dalle donne e per le donne. Intanto vediamo cosa succederà il 16 marzo a L’Aquila. Se la Regione Abruzzo deciderà di accogliere la proposta di impianto rifiuti a Rosciano, di certo non contribuirà a migliorare la qualità della vita delle donne di Rosciano e si dovrà dire addio per sempre ad un altro angolo di paradiso in Abruzzo”.