Lavoro in Abruzzo: sindacati in piazza il 3 febbraio

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I sindacati Cgil, Cisl e Uil il 3 febbraio torneranno in piazza a Lanciano per chiedere alla Regione concrete politiche in favore del lavoro in Abruzzo.

Più lavoro e più crescita per l’Abruzzo: lo chiedono Cgil, Cisl e Uil che sabato 3 febbraio torneranno in piazza per dare vita ad una manifestazione di protesta in programma a Lanciano. L’iniziativa è promossa unitariamente dai tre sindacati per riaccendere i riflettori sui temi dell’occupazione e dello sviluppo in una regione che fa fatica ad agganciare il treno della ripresa hanno detto oggi alla stampa Sandro Del Fattore, segretario regionale Cgil Abruzzo, Leo Malandra, segretario regionale Cisl Abruzzo Molise e Michele Lombardo, segretario regionale Uil Abruzzo.

 I segretari hanno evidenziato che non hanno avuto risposte dalla Regione per le “ politiche attive del lavoro. Intanto i contratti a tempo indeterminato sono diminuiti nel 2017 mentre è in forte crescita l’occupazione precaria, come nel resto del Mezzogiorno d’Italia. L’export cresce ma riguarda soltanto qualche grande azienda abruzzese mentre la situazione delle medie, piccole e piccolissime imprese è stagnante, Chiediamo al governo regionale la riapertura di un confronto non di forma ma di contenuto e l’attuazione del Masterplan per far ripartire il sistema industriale e ridurre la precarizzazione dei sistemi lavorativi abruzzesi”.

IL SERVIZIO DEL TG8:

 

Sul punto interviene con una nota Andrea Catena,  consigliere del presidente Luciano D’Alfonso per le Relazioni politiche e sindacali:

 

Nei prossimi giorni incontreremo le organizzazioni sindacali, promotrici della manifestazione del 3 febbraio, e successivamente anche le altre organizzazioni sindacali e datoriali per fare il punto sul Masterplan e sul Patto per lo Sviluppo. Siamo sempre pronti al dialogo e al confronto. Le questioni al centro della manifestazione sono condivise dal governo regionale, a partire dalla necessità di ripensare il sistema degli ammortizzatori sociali che va completato e messo a punto nella sua efficacia, così come condividiamo la necessità di destinare maggiori risorse a livello nazionale per le politiche attive del lavoro. Siamo pronti a farci portatori di queste istanze, insieme con le organizzazioni sindacali, nei tavoli di confronto nazionali. Così come siamo convinti che occorre rendere strutturale almeno per i giovani la riduzione degli oneri contributivi a favore delle assunzioni a tempo indeterminato. Noi siamo per la buona occupazione, per citare l’ex presidente della Commissione Europea Jacques Delors, e vogliamo operare in questa direzione insieme con le organizzazioni dei lavoratori e d’impresa. Allo stesso tempo, ribadiamo che siamo orgogliosi del lavoro svolto finora dal governo regionale e dei risultati prodotti.  Nei primi 40 mesi di governo regionale, sono 53mila i posti di lavoro aggiuntivi, di cui la metà a tempo indeterminato. Così come è incontestabile che siano evidenti i segnali di ripresa dell’economia e dell’occupazione in Abruzzo, e descrivere una regione in crisi rispetto ad altre regioni non è una rappresentazione veritiera. Il tasso di occupazione è salito al 59,2% – livello più alto dal 2002 – e ci pone sopra la media nazionale. Il rapporto Svimez 2017 a sua volta conferma che è continuato a crescere il reddito pro-capite degli abruzzesi, che ha toccato 22.853 euro, in riavvicinamento con la media nazionale di 25.890 euro. La produzione industriale è crescita del 5%, l’esportazione ha conosciuto un balzo del 9,7%, i depositi bancari sono aumentati del 2,4%. Ciò non vuol dire negare le difficoltà e non c’è vertenza su cui il vicepresidente Giovanni Lolli non abbia battagliato e presidiato i tavoli nazionali. Sappiamo che dobbiamo dare risposta al tema degli inoccupati, e che mancano all’appello ancora 40mila opportunità di lavoro che vogliamo determinare.  Stiamo lavorando in questa direzione, e non corrisponde a realtà, come affermato dal segretario regionale della Cisl Leo Malandra, che l’Abruzzo sia indietro sulla cantierizzazione del Masterplan. Lunedì 22 prossimo sarà firmato il contratto per il completamento della Fondovalle Sagro; il 2017 si è concluso con un numero di cantieri attivati pari al 30% della spesa, dato in linea con le previsioni che ci pone all’avanguardia tra le altre regioni, ed il 2018 sarà l’anno della grande spinta per fare in modo che il Masterplan diventi un grande cantiere regionale di crescita ed occupazione. Se, come afferma l’economista Patrizio Bianchi, ad ogni 100mila euro di spesa pubblica per investimenti corrispondono 1,5 posti di lavoro, saranno decine di migliaia le occasioni di occupazione che saranno attivate. A ciò si aggiungano i 143 milioni di risorse attivate per i contratti di sviluppo e i programmi di sostegno alle imprese, che hanno interessato circa 2.500 aziende.  Dobbiamo fare in modo che a ciò corrisponda una crescente qualità del lavoro e dello sviluppo e su questo siamo pienamente disponibili al dialogo e alla corresponsabilizzazione delle parti sociali, in cui crediamo come valore imprescindibile.