L’Aquila: referendum per decidere il destino del Ponte Belvedere

Il presidente della V Commissione consiliare del Comune di L’Aquila Giustino Masciocco propone un referendum per decidere il destino del Ponte di Belvedere, chiuso al traffico da dopo il sisma dell’Aquila del 2009.

Il capogruppo Articolo 1 al Consiglio comunale dell’Aquila, dopo che nelle scorse settimane si sono staccati alcuni pezzi di cemento dal Ponte Blevedere che sono caduti nella parte sottostante dove sono presenti abitazioni molte delle quali sono abitate. ha deciso che il problema deve essere risolto e che a decidere la sorte dell’infrastruttura debbano essere i cittadini aquilani.

Il presidente Masciocco afferma che”La discussione su come riparare, sostituire oppure demolire il Ponte Belvedere, risulta essere l’argomento politico-amministrativo più discusso in Città. Per questo motivo mi sono chiesto perché non sottoporre, ai cittadini aquilani, un quesito referendario con il quale si chiede se riparare oppure modificare la struttura del Ponte Belvedere.

Si può utilizzare l’art. 11 dello Statuto Comunale che regola la possibilità di indire un referendum consultivo. Tale iniziativa potrebbe essere presa dal Consiglio Comunale per risparmiare sugli eventuali costi della consultazione referendaria, potremmo utilizzare la data del 29 marzo prossimo, in quanto è stato già convocato il referendum (nazionale) confermativo riguardante il taglio dei parlamentari.

Questa si che sarebbe una bella prova di partecipazione democratica dei cittadini. Al netto di tutte le manipolazioni elettoralistiche e delle reali posizioni divergenti sul futuro assetto di via Fontesecco (compreso il civico 29), prima o poi si dovrà trovare un percorso che non causi danni erariali e che risponda sia alla sicurezza della circolazione autostradale, sia a chi sotto il ponte ci risiede. Gli amministratori che si sono succeduti in questi anni, me compreso, non sono riusciti a trovare una soluzione che potesse portare una rivisitazione ed una miglioria di quanto esistente”.