L’Aquila: presunte molestie ad una bambina, processo da rifare

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L’Aquila: i giudici della Corte d’Appello chiedono maggiori approfondimenti sulla vicenda di una presunta violenza ai danni di una bambina che ha ora 7 anni.

In primo grado l’imputato, un commerciante aquilano di 61 anni, era stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione. Il procuratore generale della Corte d’Appello Pietro Mennini ha chiesto ieri la conferma della pena, ma il collegio dei giudici ha stabilito che un proprio consulente dovrà accertare la veridicità delle accuse. I dubbi della corte nascono dal fatto che all’epoca la bambina era troppo piccola e che venne convinta a muovere precise accuse dalla sorellastra allora 17enne. Tutto si concentra su un unico episodio, un pomeriggio in un centro commerciale, quando la mamma della bambina é intenta a fare shopping ed affida temporaneamente la piccola al suo ex datore di lavoro. Nei giorni a seguire la bambina appare particolarmente introversa, non gioca e non ride più, la sorellastra, 17enne figlia del nuovo compagno della madre, comincia a nutrire dei sospetti e riesce a strappare un’inquietante confidenza, la bambina, infatti, dice di essere stata palpeggiata dall’uomo. Da qui la denuncia e la condanna, in primo grado, a tre anni e mezzo di reclusione, ma i giudici della Corte d’Appello voglio vederci chiaro e dispongono un supplemento d’indagine nominando una   consulente.