L’Aquila, nessun trasferimento dallo Stato, il sindaco Biondi si dimette

Il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi si è dimesso. Dopo aver indetto una conferenza stampa per “comunicazioni urgenti”, Biondi ha rassegnato le sue dimissioni parlando alla stampa dalla sede provvisoria del Comune a palazzo Fibbioni.

All’origine della decisione, e nel pieno di una crisi politica della sua maggioranza seguita alle Regionali del 10 febbraio che hanno portato nella giunta del governatore Marco Marsilio due assessori cruciali dell’amministrazione comunale, ci sono “le risposte del Governo non ancora sufficienti per le esigenze della comunità locale colpita dal terremoto 10 anni fa e di tutto il cratere sismico, delle cui istanze L’Aquila si è fatta capofila”.

Anche il sindaco della passata amministrazione, Massimo Cialente, rassegnò due volte le dimissioni (nel 2011 e nel 2014) in disaccordo con i governi disattenti e assenti rispetto alle esigenze della città, all’epoca nel pieno della fase più difficile dell’uscita dall’emergenza e dell’avvio della ricostruzione cosiddetta “pesante”.

Dunque, alle promesse del sottosegretario con delega alla ricostruzione del 2009 Vito Crimi d’inserire nel decreto Etna anche i 10 milioni per far fronte alle carenza del bilancio comunale, non sono seguiti i fatti. Lo stanziamento dei trasferimenti statali per sopperire alle minori entrate che la macchina amministrativa dell’Aquila subisce dal 2009 e alle maggiori spese che deve affrontare dal post-sisma, è fondamentale per garantire l’equilibrio del bilancio e la tenuta del Comune.

Il Bilancio dev’essere approvato entro il 31 marzo, altrimenti si andrà verso la diffida del prefetto, che dovrebbe nominare un commissario, avviando l’esercizio provvisorio. Biondi in una nota diffusa ieri aveva già precisato che non sarebbe stato disposto ad accettare senza conseguenze l’approvazione di un bilancio che, per coprire tutte le voci in capitolo, obbligasse l’amministrazione ad aumentare le tasse dei cittadini, provati da una ripresa economica e sociale sospesa da 10 anni.

Una conferenza stampa in cui il sindaco ha rivendicato le cose fatte, snocciolate dettagliatamente, accusando la passata amministrazione, al contrario, di aver lasciato diverse questioni aperte e non concluse.

Una conferenza stampa in cui il sindaco è apparso solo. Non c’erano componenti della giunta in conferenza stampa, eccetto l’assessora alla Mobilità Carla Mannetti e il neo vicesindaco Raffaele Daniele, investito di questo ruolo con una decisione ritenuta dal resto delle forze politiche unilaterale (e per questo avrebbe mandato in fibrillazione alcune componenti della maggioranza) e che ha anche ottenuto alcune deleghe importanti come quella al Bilancio. Assenti i gruppi della maggioranza in Consiglio comunale, mentre c’erano il consigliere Daniele D’Angelo (Benvenuto presente) e il presidente del Consiglio Roberto Tinari (Forza Italia). Assente il gruppo consiliare della Lega e assenti i consiglieri di Fratelli d’Italia e gli esponenti di Insieme per L’Aquila.

Le dimissioni arrivano anche per “i cavilli burocratici incomprensibili” che bloccano i processi della ricostruzione.

Ssono bloccati i fondi, pure disponibili, che ci permetterebbero di assumere un contingente di personale dedicato alla ricostruzione pubblica che è ferma al palo. Reclamo da tempo, inoltre, la riprogrammazione della delibera 48/2016 e non per chiedere ulteriori risorse – abbiamo fin troppi soldi per la capacità di spesa che siamo capaci di esplicare stante l’insufficienza di personale – bensì per fare il punto sul fabbisogno per l’annualità 2019 e per il triennio 2019/2021. Ricordo che il 2020 è l’ultima annualità prevista per i finanziamenti a valere sulla Legge di Stabilità del 2015, i 5 miliardi e 100 milioni per le attività di ricostruzione: attualmente, sono disponibili ancora 1 miliardo e 800 milioni e non si è più proceduto, tra l’altro, con l’aggiornamento della relazione annuale al parlamento, ferma al 2017. D’altra parte, abbiamo ribadito al Governo e alla Struttura tecnica di missione che non possiamo interrompere il flusso dei fondi del 4% al 2020 ma avremo necessità, anzi, di utilizzare le risorse in modo efficace per sostenere la ripresa del tessuto economico.

Il sindaco ha ricordato poi la questione irrisolta della restituzione delle tasse sospese alle imprese nel post sisma e ritenute aiuti di Stato dall’Europa, che ne chiede la restituzione:

Non si sono notizie neanche rispetto all’innalzamento della soglia in de minimis: bisogna trovare la soluzione, altrimenti decine e decine di aziende si troveranno costrette a restituire, in un’unica soluzione e maggiorata di interessi, la quota eccedente i 200 mila euro per cui non si sarà dimostrato il nesso di causalità col terremoto”.

Ora il sindaco ha 20 giorni di tempo per ritirare le dimissioni (di cui ha già avvisato il sottosegretario Crimi), la scadenza il il 2 aprile, tre giorni prima dell’anniversario del sisma.

LE REAZIONI POLITICHE

IL COORDINAMENTO CITTADINO DI FDI:

Ribadiamo fiducia e sostegno al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e condivisione per il lavoro svolto in questi primi due anni di mandato visto il raggiungimento di obiettivi inopinabili registrati in molti ambiti. Non è un sindaco rinchiuso nei suoi uffici, ma un uomo del popolo che sa farsi rispettare e apprezzare tanto da sovvertire, dopo un primo turno in netto svantaggio, il risultato delle amministrative del 2017, merito di capacità di dialogo, di qualità politica e della reputazione guadagnata sul campo a capo di uno dei comuni più colpiti dal sisma. Integerrima la sua condotta in tredici anni di sindacatura a Villa Sant’Angelo dove, pur gestendo risorse importanti, non è stato sfiorato da indagini, sospetto o chiacchiere.Un uomo che ha inteso la politica come servizio alla comunità e non come tornaconto personale, per i propri amici o famigliari. Fratelli d’Italia si augura che le forze partitiche locali e che il governo nazionale mostrino, nel momento così delicato già tratteggiato, il senso di responsabilità auspicato dal primo cittadino dell’Aquila.

MDP: “Le finte dimissioni, l’ennesima vergogna”

Fossero vere, le dimissioni di Biondi sarebbero il primo gesto compiuto dal Sindaco nel reale interesse della città, ormai paralizzata dalla sua incapacità politica ed amministrativa. Purtroppo però queste dimissioni vere non sono, e rappresentano solamente l’ennesimo capitolo della vergognosa lotta di potere che la destra combatte sulla pelle dei cittadini aquilani dal giorno delle elezioni comunali. Neanche l’approssimarsi del decennale della tragedia del 6 aprile riesce a trasmettere al primo cittadino e alla sua maggioranza un minimo di senso di responsabilità e di pudore. È sempre più chiaro che L’Aquila per loro ha rappresentato e rappresenta soltanto un trampolino di lancio da utilizzare per strappare incarichi e conquistare altre postazioni, più di prestigio e soprattutto meglio retribuite. Un tutti contro tutti in cui l’ultima cosa che interessa è l’amministrare una città dimenticata dal governo nazionale (come il sindaco ha ammesso in una conferenza stampa retorica come non mai e caratterizzata, oltre che dal solito vittimismo, dalla lunga elencazione del nulla che l’amministrazione ha prodotto in 2 anni) e che è ormai senza guida, con la ricostruzione pubblica al palo, la privata che va frenando in maniera preoccupante, l’economia ferma, e neanche uno straccio di idea su un futuro ancora tutto da costruire. L’Aquila e gli aquilani non meritano più di assistere a questo squallido spettacolo. Il sindaco dimostri per una volta coerenza, abbia un sussulto di dignità e si dimetta davvero.

COALIZIONE SOCIALE: Biondi si dimetta davvero!

“E’ ora che questa città venga amministrata come si deve e il primo cittadino deve impegnarsi a farlo rapidamente, è stato votato per questo obiettivo e non per altro.” “Non ci sono più alibi né giustificazioni: la città va finalmente governata in modo adeguato.” “Gli anni che abbiamo davanti richiedono un grande sforzo ed una maggiore serietà”. Queste frasi non sono nostre, ma di alcuni esponenti della maggioranza che sosteneva l'(ex) sindaco Biondi. Il disastro di questi quasi due anni è sotto gli occhi di tutti ed è riconosciuto dagli stessi componenti della destra che governa la città. Chiaro che dietro questo dichiarazioni c’è, al solito, il solo obiettivo di rivendicare più posti nella spartizione dei posti di potere. Come è chiaro che, in evidente difficoltà per mancanza progettuale e inadeguatezza a ricoprire il ruolo, Biondi ricorra alle finte dimissioni per far quadrare i conti della sua maggioranza letteralmente assetata di potere e prebende.Sacrosanta la richiesta dei fondi per il bilancio, ma che l'(ex) sindaco si nasconda dietro il loro mancato trasferimento, da parte del Governo, è evidentemente solo una vergognosa sceneggiata, tanto è vero che per il sottosegretario Crimi, principale responsabile di questa situazione, ha speso persino parole di stima e fiducia. Del resto che abbia poca voglia di governare la nostra città è stato lampante già con il maldestro tentativo di candidatura a presidente della regione. Ci servirebbe invece un sindaco che della ricostruzione fisica, sociale ed economica della città ne faccia una ragione di vita e non utilizzi la carica ricoperta solo ed esclusivamente come trampolino delle sue ambizioni personali. Così facendo si paralizza la ricostruzione e non si risolvono i grandi e piccoli problemi che attanagliano il territorio. E’ quello che sta accadendo dal primo giorno di questa amministrazione di destra.
La situazione è ormai insostenibile, ci permettiamo quindi un consiglio non richiesto al sindaco: inizi a fare sul serio, si dimetta davvero, liberi la città dalla cappa di clientelismo, familismo, incapacità e immobilismo a cui la sua amministrazione l’ha costretta.
Il nostro territorio non merita questo indecente spettacolo di guerra tra bande!

LA SEGRETERIA PROVINCIALE DEL PRC:

È semplicemente vergognoso ciò che sta accadendo al Comune dell’Aquila e la dice lunga su cosa è diventata la politica negli ultimi anni. Non sono passati neanche 2 anni da quel 25 giugno del 2017 data in cui, dopo tutto lo spettacolo che abbiamo avuto modo di vedere, la città dell’Aquila scelse di farsi governare da una giunta di centrodestra. Tante le promesse durante la campagna elettorale, tanti gli impegni assunti, poco o nulla le realizzazioni, schermaglie in seno alla maggioranza, spartizioni continue e spot elettorali sulla falsariga della linea del governo nazionale. Scopriamo, addirittura, che molti che abbaiavano alla luna sulle sorti della città, hanno utilizzato le persone, i cittadini dell’Aquila per loro tornaconti personali. Chi al parlamento nazionale chi a quello regionale, si sono dati a gambe levate verso lidi che offrivano loro maggiori garanzie sotto tutti i punti di vista. La politica,ormai,è ridotta a questo, mero tornaconto personale; i consiglieri che dovevano consigliare sono evaporati. Il Sindaco Biondi pare si sia dimesso, auspichiamo reali dimissioni. Lo invitiamo a risparmiarci la sceneggiata di ritirarle fra qualche giorno e riteniamo che questo fosse il minimo che poteva fare.Noi crediamo che debba partire un sussulto di orgoglio da parte della città e degli aquilani, tutti, per mandare a casa persone che si sentono autorizzate a giocare a risiko sulla loro pelle. Questa è una ulteriore dimostrazione, nel caso ce ne fosse bisogno, di come sia urgente e indispensabile lavorare per la costruzione di uno schieramento di sinistra alternativa sulla falsariga di ciò che il nostro partito propone, da tempo, su scala nazionale.

DIMISSIONI BIONDI, CASAPOUND: “BASTA PRESE IN GIRO AI DANNI DEGLI AQUILANI”

CasaPound interviene sulle dimissioni del sindaco Pierluigi Biondi, esprimendo un giudizio severo verso la scelta compiuta dal primo cittadino e suggerendo provocatoriamente alcune vie di uscita dall’impasse politica e amministrativa in cui è piombato il Capoluogo di Regione.Non più di due giorni fa – afferma Claudia Pagliariccio, già candidata a Sindaco della tartaruga frecciata alle ultime elezioni comunali – avevamo invitato la maggioranza di centrodestra a decidere una volta per tutte se rilanciare seriamente la propria azione amministrativa o andare a casa e restituire la parola agli elettori. Le dimissioni del sindaco Biondi sembrano rappresentare un elemento di svolta, ma in realtà costituiscono solo un bluff mediante cui provare a ricompattare le file di una coalizione divisa su tutto. Nella conferenza stampa di ieri – prosegue l’esponente di CasaPound – il Sindaco ha motivato la sua scelta con le presunte mancate risposte del governo nazionale sui circa 10 milioni di euro necessari per chiudere il Bilancio 2019, ma è stato smentito poco dopo dal sottosegretario Crimi, il quale ha affermato che le risorse ci sono e il decreto sarà approvato la settimana prossima. Solo marginalmente è stato affrontato da Biondi il vero nodo del problema, cioè la crisi politica interna alla maggioranza. Si tratta di una vera e propria presa in giro nei confronti dei cittadini aquilani, oltre che di una mossa da cui le forze di centrodestra sembrano essere state relativamente impressionate, data la scarsa credibilità della minaccia di fine anticipata della consiliatura”.

“Se il sindaco Biondi intende davvero mettere i riottosi con le spalle al muro, nomini una nuova Giunta al di fuori delle alchimie partitiche e si presenti in Consiglio comunale, costringendo i gruppi consiliari ad assumersi una volta per tutte la responsabilità della crisi. In caso contrario, si torni a trattare e si ricostituisca in fretta una parvenza di amministrazione, perché i cittadini non possono più aspettare. L’importante – conclude Pagliariccio – è che termini al più presto una farsa che tiene in ostaggio L’Aquila alla viglia del decennale del sisma e strumentalizza i problemi della città per mascherare faide politiche di bassa lega.