L’Aquila: mamma occupa un alloggio del progetto Case

Per garantire un tetto alle figlie minorenni una donna a L’Aquila ha occupato un alloggio vuoto del Progetto Case di Sassa e lancia un nuovo appello al Comune.

Si tratta di N.M, di 34 anni, che lavora come addetta alle pulizie, separata con due figlie di 11 e 6 anni. La donna è entrata dalla finestra e si è insediata nell’abitazione perchè era rimasta senza casa
con due bimbe piccole ed aveva trascorso diverse notti in macchina. Ai giornalisti ha detto che era stanca di aspettare e quindi ha deciso di compiere un gesto eclatante visto che da più di un anno aspetta l’assegnazione di uno degli alloggi provvisori realizzati nel post terremoto. La donna che detto che a gennaio dello scorso anno ha risposto al bando del Comune per l’assegnazione degli alloggi, ma il bando è stato poi sospeso dall’Amministrazione Biondi.

La donna ha dichiarato alla collega Romana Scopano del quotidiano “Il Centro” : “Ero in graduatoria e speravo di avere presto una casa, per me e le mie figlie. Nel frattempo, ho vissuto con mia madre, eravamo in 7 in 70 metri quadrati. Ma sono nate delle incomprensioni familiari e sono stata costretta ad andarmene. Dopo dieci giorni passati in macchina, e dopo avere sollecitato più volte gli uffici del Comune, ho deciso di fare di testa mia: ho preso le bimbe, sono andata al Progetto Case di Sassa, dove ci sono degli alloggi vuoti, e ne ho occupato uno. Lo tenevo d’occhio da un po’, sapevo che aveva due camere e sono stata anche fortunata: la finestra era aperta, ho dovuto solo sollevare la serranda. Ho, però, avvisato la Polizia municipale, il centralino del Comune e alcuni rappresentanti dell’Amministrazione. L’assessore Francesco Bignotti era al corrente del mio caso e mi aveva assicurato che presto sarebbe stata firmata l’ordinanza di assegnazione dell’alloggio. Ma i giorni passavano e io ero ormai esasperata. L’ho fatto per le mie figlie e da qui non mi muovo. I tre vigili urbani che hanno fatto un sopralluogo nell’appartamento si sono preoccupati di verificare le condizioni delle bambine e hanno scritto un verbale, senza ordinarmi lo sgombero e dopo avere verificato che non ci fossero segni di effrazione. Spero che nelle prossime ore arrivi finalmente l’ordinanza. Intanto, ho ricevuto una bella accoglienza da parte dei vicini. Mi hanno preparato il caffè facendomi sentire al sicuro. So di aver infranto le regole, ma non sono pentita, lo rifarei mille volte, pur di vedere le mie figlie tranquille e al caldo. E sono pronta a pagare l’affitto, in base alle mie possibilità. Sono sola e lavoro in una ditta di pulizie, ma voglio dare una vita dignitosa alle bambine”.

L’assessore alle Politiche abitative Bignotti e il sindaco Pierluigi Biondi hanno annunciato che presto saranno pubblicati nuovi bandi in grado di dare risposte all’emergenza alloggiativa: nella
graduatoria del bando di housing sociale della passata amministrazione, sono rimasti in sospeso oltre 1.000 nuclei familiari.