Laboratorio Giustizia Teramo

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Riforme e prescrizione ed altri importanti temi al centro del Laboratorio Giustizia Teramo che in apertura ha ricordato Marco Pannella.

Tanti importanti temi al centro del Laboratorio Giustizia Teramo che in apertura ha ricordato con un minuto di raccoglimento Marco Pannella. Il presidente facente funzioni della Corte d’appello de L’Aquila Fabrizia Francabandera nel corso del suo intervento, all’Università degli studi di Teramo, ha detto che allungare i tempi di prescrizione senza aver affrontato il tema dell’efficienza rischia di paralizzare il sistema. Francabandera ha evidenziato che la magistratura ha risposto positivamente alla sfida di un ripensamento complessivo dell’organizzazione del sistema giudiziario e ormai il tema delle risorse, a partire dal personale, è diventato ineludibile.

 Francabandera ha affermato che “Si è creduto che l’informatizzazione fosse la panacea di tutti i mali, oggi paghiamo il prezzo di aver sacrificato il capitale umano”. Tra i temi da affrontare e non più rinviabili anche quelli relativi al sistema delle notifiche e alle impugnazioni “.

Il presidente del Tribunale di Teramo Giovanni Spinosa ha aggiunto che “Ogni anno, dati alla mano, lo Stato incassa dal tribunale di Teramo 1,1 milioni di euro. Questo è quello che abbiamo definito come il paradosso della contabilità di un tribunale: il tribunale, che dovrebbe essere destinatario di risorse da parte dello Stato, ne diviene viceversa un erogatore”.

Spinosa ha illustrato tutto i dati relativi alla contabilità del Tribunale di Teramo, sottolineando come all’avanzo annuo di oltre un milione di euro si debba aggiungere la ricchezza diffusa attraverso il pagamento sia dei propri dipendenti che del propri fornitori, siano essi professionisti o imprese. Nel concludere il suo intervento Spinosa ha ricordato quanto sull’organizzazione della giustizia sia già stato fatto tanto e come tanto si possa ancora fare.

In conclusione il presidente Spinosa ha detto “Ma l’organizzazione cessi di essere un alibi per lesinare le risorse all’ente il cui ruolo deve essere, nelle regole e con le regole, quello di garantire la risoluzione pacifica delle conflittualità che si creano in una comunità” .

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