Italcementi Scafa: l’appello del presidente D’Alfonso

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Italcementi Scafa: l’ appello del presidente Luciano D’Alfonso ai presidenti di Regione e al Governo ad attivarsi per salvaguardare i livelli occupazionali.

Il presidente della Giunta regionale d’Abruzzo Luciano D’Alfonso lancia un appello a tutte le Regioni interessate, affinchè di concerto con il Ministero dello Sviluppo economico, vangano attivati tutti i canali diplomatici per favorire un ripensamento da parte della Heidelberg Cement Group. L’auspicio è che la strategia di piano industriale in Italia punti sulla salvaguardia dei livelli occupazionali, nel rispetto dell’Accordo firmato dalle controparti presso il Ministero del Lavoro il 3 dicembre 2015. Il Governatore D’Alfonso ha inviato una lettera ai presidenti delle Regioni italiane in cui hanno sede i siti produttivi della Italcementi, interessati dal piano di ridimensionamento dei livelli occupazionali, dopo l’ingresso della nuova proprietà, il gruppo tedesco Heidelberg. La missiva è stata inviata anche al Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, al vice Ministro Teresa Bellanova e all’ambasciatore tedesco in Italia, Susanne Wasum-Rainer.

Il presidente D’Alfonso rciorda che la riorganizzazione dell’ex colosso italiano, del cemento, prevede la messa in cassa integrazione straordinaria – per la durata di 20 mesi – di 430 dipendenti, di cui 130 in Lombardia e 54 in Abruzzo, nel sito di Scafa. “La Heidelberg Cement Group avrebbe inoltre dichiarato che i 430 dipendenti per i quali è prevista la cassa integrazione straordinaria, secondo i suoi piani industriali, sono potenziali esuberi, per cui si rischia di avere, con il completamento dell’acquisizione dell’Italcementi, una perdita di 668 posti di lavoro. La ex Italcementi rimane una realtà aziendale di tutto rilievo, che produce tra il 25 e il 40 per cento dell’intera offerta nazionale di cemento, che oggi si attesta tra intorno ai 19 milioni di tonnellate annue ed era, prima della crisi economica internazionale, attorno ai 48 milioni di tonnellate di cemento. Sono convinto che tale potenziale produttivo abbia tuttora un valore nazionale ed europeo, nella prospettiva di una ripresa della crescita economica, nel segno di uno sviluppo e di un’edilizia sostenibile e tecnologicamente avanzata, che richiederà un livello sempre più elevato di specializzazione. E che sia possibile portare argomenti verso la Heidelberg Group a favore di una scelta che non penalizzi il nostro patrimonio produttivo italiano”.