Inchiesta Do Ut Des L’Aquila: Il giallo della fattura

Inchiesta Do Ut Des L’Aquila: Il giallo della fattura nella richiesta danni avanzata dall’azienda legata ai lavori post sisma di Palazzo Carli per un totale di un milione e trecento mila euro.

Si tratta del secondo filone dell’inchiesta su presunte tangenti negli appalti dei puntellamenti legata al terzo stato di avanzamento dei lavori di Palazzo Carli e relativa al milione e trecento mila euro presso la Banca Popolare di Verona. Per questa ragione i responsabili dell’Istituto di Credito sarebbero stati segnalati dai magistrati per riciclaggio. L’azienda indicata per svolgere i lavori di puntellamento, la Silva de L’Aquila, ha denunciato la sparizione dei soldi, dopo che il Comune, accorgendosi che l’impresa non aveva le caratteristiche per un lavoro di quella portata. Da qui, secondo quanto é emerso dalla Procura, l’interessamento degli ex politici Pierluigi Tancredi e Vladimiro Placidi che si sarebbero dati da fare, dietro compenso, per affiancare all’impresa una società più grande. I soldi, però, invece che finire nelle tasche della Silva, sarebbero andate alla nuova impresa subentrata per effetto della cessione del credito in favore della Popolare di Verona. Gli avvocati della Silva hanno già presentato diffida ai cinque indagati di riciclaggio per avere la somma indebitamente custodita, compresi i danni patiti per un totale di 2 milioni e 500 mila euro. Nel suo colloquio con i magistrati Silva riferì di aver scoperto che nel 2010 fu riemessa la fattura con una data posticipata dalla quale era stata tolta l’indicazione della banca su cui effettuare il bonifico. Gli inquirenti accertarono, in un secondo momento, che la fattura era stata emessa in duplice copia: Sulla prima era indicata la rimessa diretta con la Carispaq, la seconda mancante di coordinate bancarie, sarebbe stata, invece, formata in data successiva . Secondo l’accusa in quella fattura non furono indicate le coordinate bancarie del conto dedicato all’associazione temporanea d’imprese che si era occupata dei lavori, anche se fu notificato al funzionario comunale che si occupava del pagamento, che il credito era stato ceduto ad una banca di Verona.