Incendio in carcere a Pescara: Sappe “colpa di un detenuto”

Il sindacato di Polizia Penitenziaria Sappe punta l’indice contro un detenuto per l’incendio divampato nella cella in cui era recluso nel carcere di Pescara dove ieri è stata sfiorata la tragedia.

Il segretario provinciale di Pescara del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE Felice Rignanese in una nota ricostruisce quanto accaduto nella casa circondariale ” San Donato” di Pescara dove l’incendio ha provocato l’intossicazione e il ferimento di tre agenti. Il sindacato torna a chiedere il potenziamento dell’organico da anni carente .

Il segretario Rignanese spiega: “Colpa e conseguenza della protesta sconsiderata e incomprensibile di un detenuto, che ha appiccato un incendio nella cella dov’era ristretto, dando fuoco a tutto quello che vi era all’interno. Sono stati momenti di grande tensione e pericolo, gestiti pero’ con grande coraggio e professionalita’ dai poliziotti penitenziari. Poteva essere una tragedia, sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di servizio nel Reparto e dal successivo impiego degli altri poliziotti penitenziari in servizio nel carcere. E’ successo – spiega Rignanese – che un detenuto ristretto nella stanza d’isolamento, ha appiccato il fuoco al materasso della stanza. Sono stati anche chiamati i Vigili del Fuoco che sono intervenuti con operatori equipaggiati con le maschere ad ossigeno e con ventilatori hanno diradato il fumo che si era accumulato nei corridoi accedenti i reparti detentivi. Il bilancio e’ di tre Assistenti di Polizia Penitenziaria accompagnati al Pronto Soccorso e refertati per intossicazione ma nessun detenuto contuso o intossicato. L’istituto di Pescara versa in condizioni di abbandono sia per la mancanza di personale che obbliga giornalmente i colleghi a svolgere anche 12 ore consecutive di servizio per ricoprire le postazioni dei turni successivi a quello spettante. Si chiede per tanto un intervento presso gli uffici centrali dipartimentali per integrare ed adeguare l’organico della Casa Circondariale di Pescara”.