Incendio alla Isolbit: si indaga se c’è il dolo

Indagini dei Carabinieri per accertare se qualcuno ha appiccato il fuoco alla Isolbit, l’azienda di via Pignatelli a Villanova di Cepagatti distrutta dall’incendio divampato all’alba di ieri. Fondamentali le immagini delle telecamere che si trovano nella zona.

Si occupano delle indagini i Carabinieri del Comando provinciale di Pescara, coordinati dal tenente Giovanni Rolando e i militari della stazione di Cepagatti, guidata da Giustino Di Tizio, che hanno acquisito le immagini delle telecamere che si trovano nelle vicinanze della Isolbit di via Pignatelli a Villanova di Cepagatti, specializzata nel recupero e nel riciclo di materiale plastico. Gabriella Di Federico e il marito Mario Scurti, entrambi titolari dell’azienda nata 33 anni fa, ieri hanno visto andare in fumo un’attività imprenditoriale che dava lavoro a 15 famiglie e tanti sacrifici fatti.

Sul posto ieri, 5 gennaio, anche i dirigenti Arta Francesco Chiavaroli e Roberto Cocco, l’assessore comunale all’Ambiente Camillo Sborgia, i vigili urbani mentre i Vigili del Fuoco di Pescara, Alanno, aeroporto d’Abruzzo e Chieti, erano intenti a domare le fiamme. Ci sono volute circa 14 ore per spegnere l’incendio che ha divorato centinaia di metri quadrati di mezzi, strumentazioni e residui di materiale plastico conservati all’interno del fabbricato dal quale si è sprigionata una colonna di fumo grigio e denso che si è levata in alto per decine di metri.

Intanto la notte scorsa, intorno alle quattro, sono parzialmente ripartite in alcuni punti le fiamme, poi domate dal pronto intervento dei Vigili del Fuoco, e tutta la zona rimane transennata mentre si cerca di capire le cause del rogo che i titolari pensano possa essere doloso.

L’Arta aveva fornito raccomandazioni alla popolazione di tutta l’area metropolitana Chieti-Pescara raccomandando di tenere chiuse porte e finestre delle abitazioni e di non consumare ortaggi a foglia larga coltivati nell’area in questione mentre il sindaco Gino Cantò ha emesso un’ordinanza nella quale ha anche vietato la raccolta, la vendita e il consumo di frutta e verdura e invitato a non attingere acqua dai pozzi. Il primo cittadino di Cepagatti ha quindi lanciato l’allarme ai colleghi di San Giovanni Teatino, Spoltore, Chieti e Pescara, guidati da Luciano Marinucci, Luciano Di Lorito, Umberto Di Primio e Carlo Masci, i quali hanno rilanciato sui social l’allerta di Cantò e tentato di rassicurare le rispettive comunità.

Nelle ore successive alle misurazioni sugli inquinanti l’Arta ha rassicurato che la situazione emergenziale era rientrata anche grazie alle condizioni atmosferiche che hanno favorito la dispersione
dei fumi e le centraline di Chieti scalo, Cepagatti e Pescara non hanno evidenziato variazioni significative rispetto ai valori del giorno precedente.

“Quella di ieri è stata una giornata drammatica per la nostra comunità con un incendio enorme che ha interamente distrutto la fabbrica e ha fatto vivere ore intense e di preoccupazione, ma grazie a Dio l’incendio è stato domato prontamente e per questo voglio ringraziare i vigili del fuoco che come sempre sono riusciti a fare un grande lavoro”, ha dichiarato il sindaco di Cepagatti (Pescara) Gino Cantò. “Siamo anche sollevati perché è stato scongiurato qualsiasi problema riguardante la qualità dell’aria della zona, con una mail dell’Arta che ha confermato che non c’è benzene e quindi la diossina non è stata dispersa nell’aria e questo è importante perché ha evitato alla nostra cittadinanza ulteriori problemi. La titolare della Isolbit era preoccupata perché sono persone perbene, che hanno speso una vita di sacrifici per costruire questa azienda ed era disperata perché tutti questi sacrifici ora sono andati in fumo; era anche angosciata per i suoi dipendenti che restano senza lavoro e la preoccupazione è anche per loro. Ora i Carabinieri stanno lavorando per accertare le cause e si parla del fatto che possa essere doloso, ma non sta a me dirlo, ma saranno gli inquirenti e la magistratura a fare chiarezza e accertare i fatti”.

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