Impianto Biometano a Loreto: la Makenergy si tira in dietro…per ora

Guardia alta dei comitati a tutela del territorio nonostante il passo in dietro della Makenergy, la società che avrebbe voluto realizzare un impianto per il Biometano in Contrada Castelluccio.

La filiera agricola non è parsa interessata e dunque non ha senso procedere con il progetto, questo è quanto ha lasciato intendere il sindaco di Loreto Aprutino Gabriele Starinieri ai microfoni di “In Cronaca” la rubrica di Rete8 in onda questa sera alle 22.30. Si parla dell’impianto di biometano in Contrada Castelluccio, una delle aree più suggestive sia da un punto di vista paesaggistico, ma anche sotto il profilo produttivo per quel che riguarda il settore agricolo. Gli storici, come riferisce la collega Jennifer Di Vincenzo che ha collaborato alla realizzazione del reportage, affermano che proprio qui è stato prodotto il primo Montepulciano d’Abruzzo. Tuttavia è stata proprio questa l’area individuata dalla Makenergy per realizzare un impianto per la produzione di Biometano dal ciclo di rifiuti anche agricoli. Un progetto che ha scatenato la reazione indignata della dinamica realtà produttiva della zona che ha innalzato un vero e proprio muro:

“Oltre ai danni per l’ambiente dell’impianto – fa notare il noto produttore Francesco Valentini – pensate al continuo e quotidiano passaggio di mezzi pesanti che verrebbero a scaricare rifiuti nell’impianto con inevitabili danni non solo alla nostra rete infrastrutturale, ma anche all’inquinamento prodotto dall’anidride carbonica dal passaggio di oltre 60 camion al giorno”.

No deciso all’impianto non solo dalla realtà produttiva, ma anche dai cittadini e dai sindaci della zona, oltre a quello del presidente della Provincia di Pescara e sindaco di Collecorvino Antonio Zaffiri che non vede la necessità di un’opera simile. Unica voce fuori dal coro quella del sindaco di Loreto Starinieri:

“Prendo atto della situazione – dice Starinieri – ma a mio avviso, e parlo da medico, non ci sono le ragioni di tutto questo allarmismo, anche alla luce della mancanza di basi scientifiche che mostrino la pericolosità di un’opera del genere. Tengo inoltre a precisare, e a questo punto la palla passa alla Regione, che è prevista la realizzazione di almeno 4 impianti per il biometano in Abruzzo e da qualche parte dovranno pur sorgere.”