Il tribunale della acque boccia Megalò 3 a Chieti

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ll tribunale superiore delle acque pubbliche boccia Megalò 3 respingendo il ricorso della ditta Akka, titolare del progetto.

Arriva la bocciatura del tribunale superiore delle acque pubbliche per Megalò 3 a Chieti. La ditta Akka. titolare del progetto aveva chiesto l’annullamento di due provvedimenti contrari del Genio Civile e della valutazione ambientale negativa espressa in ultimo dal comitato regionale Via. Il Wwf di Chieti Pescara, che ha presentato un ricorso ad opponendum, parla di una decisione che segna un punto importante a favore dell’ambiente e della legalità, pur se sulla questione è tuttora pendente un ricorso al Tar.

Il Wwf afferma che “Gli avvocati della società Akka avevano chiesto di annullare il provvedimento con il quale quale il Genio Civile aveva rivisto una precedente posizione favorevole espressa in conferenza di servizi e quello con cui aveva disposto l’obbligo per la ditta di ripristinare lo stato dei luoghi, modificato negli anni con l’aggiunta di terra da riporto; avevano chiesto inoltre di annullare il più recente giudizio del Comitato Via regionale, sfavorevole al progetto. L’impugnativa di Akka, secondo il Tribunale deve ‘ritenersi tardiva’ rispetto ai tempi della sua presentazione. Basterebbe per bocciarla, ma i Giudici sono andati oltre ritenendo i motivi di ricorso ‘infondati anche nel merito’. Il cambiamento di posizione del Genio Civile e la successiva ordinanza sul ripristino fanno infatti riferimento esplicito alla morfologia e all’altimetria dei luoghi, variate con una significativa riduzione della originaria capacità di invaso e di laminazione: ‘da un confronto delle varie cartografie emerge inequivocabilmente una evidente attività abusiva di rinterro e riporto, effettuato dopo l’anno 2000, atteso che nel 2001 le aree in esame erano aree boscate.Il Tribunale afferma che il contrasto del Prusst alla base del progetto con il Piano paesistico regionale “è sufficiente al fine di dichiarare la legittimità” del giudizio negativo in sede di Via. La decisione del Tribunale delle Acque accoglie in pieno le nostre osservazioni. Già in sede di audizione Via avevamo presentato una serie di mappe ricavate da Google Earth che mostravano in maniera evidente come fossero cambiate negli anni le condizioni dei luoghi dell’area interessata”.