Honeywell Atessa: Uilm “urge una legge anti delocalizzazione”

All’indomani del nuovo no del Mise alla cassa integrazione straordinaria per gli oltre 300 lavoratori della Honeywell di Atessa la Uilm torna a chiedere una legge nazionale e regionale contro la delocalizzazione.

Il coordinatore della Uilm Abruzzo e segretario provinciale di Chieti Pescara Nicola Manzi spiega che la situazione è molto preoccupante visto che la multinazionale ha deciso di spostare la produzione in Slovacchia nonostante lo stabilimento di Atessa non avesse problemi e che si prevedono tempi lunghi per una possibile re-industrializzazione del sito in questione. Urge una legge nazionale e regionale, pertanto, torna a ribadire Manzi al microfono del TG8.

IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PD MARCO RAPINO  SU QUESTIONE HONEYWELL

La nota diffusa oggi dal segretario del Partito Democratico Rapino:

“Il Partito Democratico, tramite i suoi rappresentanti in Regione, si è battuto dal primo momento per tutelare i lavoratori della Honeywell, ma ieri il Ministero dello Sviluppo economico ha ribadito il diniego alla Cassa integrazione straordinaria e questo mette a rischio il futuro di circa 400 dipendenti, 400 nostri concittadini.È necessario formulare un nuovo accordo con la società che ha delocalizzato lo stabilimento abruzzese – prosegue Rapino – e favorire al più presto la reindustrializzazione. Una strada che la Regione Abruzzo ha imboccato e percorso in questi mesi con determinazione. Alla luce del no del Mise alla cassa integrazione straordinaria, però, mi sembra oggi doveroso unirmi all’appello lanciato dal Pd della Provincia di Chieti rivolto ai rappresentanti del M5S e della Lega in Abruzzo: devono intervenire presso il nuovo governo quanto prima e portare all’attenzione del neoministro Luigi Di Maio l’emergenza Honeywell. I lavoratori non possono vedere aggiungere al danno di perdere il proprio posto di lavoro, la beffa di non ricevere gli ammortizzatori sociali. Come Pd continueremo a lavorare per tutelare quelle famiglie e per garantire loro un futuro, ma adesso chi fino a ieri urlava contro l’immobilismo delle istituzioni ha il dovere e il compito di impegnarsi in prima persona affinché i lavoratori della Honeywell, così come tutti quelli delle aziende abruzzesi in difficoltà, siano tutelati”.